Il problema delle armi e la NRA
Uno dei temi più discussi negli Stati Uniti sono le armi, le quali caratterizzano continuamente il dibattito pubblico. Non è quindi sorprendente leggere che nel 2022, sono state censite 393 milioni di armi da fuoco a fronte di 329 milioni di persone1: più armi che abitanti. Il rapporto che gli statunitensi hanno con le armi è decisamente complicato e affonda le sue origini nella fondazione stessa del Paese.
Nel 1791, furono ratificati i dieci emendamenti della Costituzione americana, il cosiddetto Bill of Rights; tra questi, il secondo si riferisce al «diritto del popolo a portare e detenere armi». Per alcuni americani detenere un’arma è visto come un diritto ormai centenario garantito dalla Costituzione, e ogni tentativo di regolarne il possesso come una violazione della stessa. Nel 2008, nel caso District of Columbia v. Heller, la Corte Suprema – in una decisione storica di cinque giudici contro quattro – sottolineò che l’emendamento protegge il diritto di ogni cittadino a detenere un’arma per difesa personale. Non è un caso che la Corte Suprema abbia stabilito che la legge del Distretto di Columbia violasse questa garanzia costituzionale, dato il rapporto stretto – e storico – che gli statunitensi hanno con le armi. Questo rapporto si può verificare con un semplice dato: nel 2018, secondo lo Small Arms Survey, gli Stati Uniti erano il primo Paese al mondo per numero di armi da fuoco ogni 100 persone, seguito da Yemen, Serbia e Montenegro2.
Un punto estremamente controverso nel dibattito sulle armi è il ruolo della National Rifle Association of America (NRA), un’organizzazione lobbistica3 a favore del possesso e uso libero delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Fu fondata a New York nel 1871 come organizzazione, a cui più recentemente, nel 1975, è stato aggiunto il ramo politico (Institute for Legislative Action) con il compito di fare lobbying4 con il fine di difendere il secondo emendamento anche da un punto di vista legislativo. La NRA vanta di essere l’organizzazione leader nell’addestramento della popolazione civile sulle armi da fuoco, con più di 125.000 istruttori certificati che addestrano circa un milione di possessori di armi ogni anno5. Secondo un’indagine di OpenSecrets, dal 2010, la NRA ha investito più di 140 milioni di dollari a favore dei candidati alla presidenza a favore delle armi da fuoco.
Le armi sono, però, la causa principale di morte tra bambini e adolescenti negli Stati Uniti. Le sparatorie di massa (mass shootings) sono un problema reale nel Paese: secondo il Gun Violence Archive 6ci sono state più di 385 sparatorie solamente nel 2024. Nel 2021, circa 49mila persone sono morte a causa di un’arma da fuoco, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Molto spesso le vittime di queste sparatorie sono studenti e studentesse, dal momento che le scuole stesse ne diventano teatro. Il 27 marzo 2023, per esempio, furono uccise sei persone – di cui 3 bambini – in una scuola a Nashville, Tennessee. Tuttavia, la National Rifle Association ha più volte sostenuto come «le misure di controllo delle armi non avrebbero prevenuto la violenza e che le sparatorie di massa sarebbero potute essere evitate o mitigate se un maggior numero di passanti o di vittime avessero portato con sé armi con cui intervenire o difendersi, e che tali tragedie sono semplicemente il prezzo da pagare in cambio della libertà garantita dal II emendamento».

Dal 2015, venticinque Stati hanno emanato leggi che consentono agli americani di trasportare armi nascoste senza un permesso e, due anni fa, sei giudici della Corte Suprema – di cui tre nominati da Trump durante il suo primo mandato – hanno ribaltato una legge dello Stato di New York che imponeva limiti più rigidi sul trasporto di un’arma in pubblico. Tre anni fa, il governatore del Texas Greg Abbott firmò una legge che «consente ai residenti dello Stato di portare armi da fuoco senza una licenza o previo addestramento». Analogamente, lo scorso anno, nello Stato della Georgia è stato eliminato l’obbligo di licenza o permesso per il trasporto di armi da fuoco, emendamento che è stato supportato anche dalla NRA.
Ciononostante, tra il 2022 e il 2023, le sparatorie di massa sono diminuite del 22%, secondo il Gun Violence Archive. Questo dato può essere ricondotto alle politiche portate avanti dall’amministrazione Biden negli ultimi quattro anni. La presidenza di Biden, infatti, ha conseguito l’approvazione della prima grande legge federale – e che quindi si applica su tutto il territorio statunitense – per quanto riguarda la sicurezza delle armi da fuoco degli ultimi decenni, il Bipartisan Safer Community Act (BSCA). Tale legge ha ampliato i controlli preventivi per gli acquirenti più giovani (minori di 21 anni) e, attraverso il White House Office of Gun Violence, ha fornito fondi (5 miliardi di dollari) per le comunità al fine di contrastare la violenza, incentivando gli Stati federati a passare le cosiddette red flag laws. Quest’ultime sono leggi che consentono ai tribunali statali di sequestrare temporaneamente le armi di un individuo considerato un pericolo per la sicurezza pubblica. Il White House Office of Gun Violence è stato creato appositamente nel 2023, a seguito della BSCA, da Joe Biden e Kamala Harris. Harris, infatti, durante la campagna elettorale si è battuta per un maggiore controllo e limitazione delle armi da fuoco, nonostante sia una sostenitrice del Secondo Emendamento e possieda lei stessa un’arma per difesa personale.

Dall’altro lato, Donald Trump si è descritto come il «miglior amico che i possessori di armi possano aver mai avuto all’interno della Casa Bianca»; inoltre, ha ricevuto l’endorsement da parte della National Rifle Association stessa. A febbraio, al NRA Great American Outdoor Show in Pennsylvania, Trump stesso ha dichiarato che, in caso di vittoria delle elezioni, «nessuno toccherà le vostre armi da fuoco». Tale affermazione del futuro Presidente degli Stati Uniti non è sorprendente: nel 2017, durante il suo primo mandato, firmò una legge che modificava un regolamento, introdotto dall’amministrazione Obama, che rendeva più complicato l’acquisto delle armi da parte di persone con problemi di salute mentale.
Le pressioni della NRA sui candidati e sui legislatori potrebbero far pensare che anche i cittadini americani condividano le posizioni della lobby delle armi. Tuttavia, secondo un sondaggio della Gallup del 2022, il 57% degli americani credono che la legislazione debba essere resa più stringente, mentre solamente il 10% pensa che debba essere meno restrittiva. Un altro sondaggio della Gallup ha rivelato che circa il 91% degli elettori democratici sostengono l’introduzione di leggi più severe, mentre solo il 24% degli elettori repubblicani la pensa allo stesso modo. Secondo un’indagine del Pew Research Center (2023), solamente il 32% della popolazione americana possiede un’arma da fuoco, mentre circa il 40% sostiene di vivere in un’abitazione in cui è presente un’arma. Se si guardano i dati divisi nelle diverse categorie, si può comprendere quali sono le fasce della popolazione che possiedono armi: sono principalmente uomini, bianchi, Repubblicani e abitanti delle aree rurali del Paese.

È quindi solo una porzione minore della popolazione totale che possiede armi da fuoco, eppure nel Paese ci sono più armi che persone. Negli ultimi anni, la ragione principale per cui le persone sostengono di possedere un’arma è la sicurezza personale: nel 2021 il 67% della popolazione citava la protezione personale come prima causa, l’anno scorso la percentuale è salita al 72%. Tuttavia, più della metà degli americani (61%) sostiene che sia ancora troppo semplice ottenere un’arma da fuoco: è interessante notare come più di sette americani su dieci che non detengono un’arma la pensino in questo modo, a fronte di solamente un 38% di americani che invece la possiedono. Tuttavia le armi rimangono un problema serio e reale del Paese poiché «il tasso di omicidi con arma da fuoco negli Stati Uniti è 26 volte superiore a quello degli altri Paesi ad alto reddito»7, un dato decisamente spaventoso.
Inoltre, va sottolineato come la retorica, portata avanti dalla National Rifle Association e da diversi sostenitori delle armi da fuoco, sul fatto che possedere un’arma sia più sicuro per difendersi in caso di sparatoria, non è necessariamente vera. Infatti, un recente studio delle Hamline University e Metropolitan State University ha registrato che «il tasso di morti in 133 sparatorie di massa nelle scuole tra il 1980 e il 2019 è stato 2,83 volte maggiore nei casi in cui fosse presente una guardia armata»8. I ricercatori hanno quindi sottolineato come la presenza di una guardia armata tenda a incrementare l’aggressività del tiratore: la presenza di altre armi viene visto, di conseguenza, come una sorta di incentivo piuttosto che un deterrente.
La lobby delle armi gioca quindi un ruolo decisamente importante per quanto riguarda la legislazione corrente – e futura – negli Stati Uniti, nonostante la maggioranza della popolazione richieda un maggior controllo sui detentori d’armi da fuoco. La posizione che la National Rifle Association occupa all’interno del processo politico e legislativo non è da sottovalutare, soprattutto data la delicatezza e storicità del tema.
Note
- https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/perche-gli-stati-uniti-non-faranno-mai-una-legge-contro-le-armi-ftcc6rox
- BBC, How many US mass shootings have there been in 2024?, in “BBC”, 2024.https://bbc.com/news/world-us-canada-41488081. Consultato il 17 novembre 2024.
- Le lobby, o gruppi di interesse, «si propongono di esercitare la loro influenza su chi ha facoltà di decisioni politiche, per ottenere l’emanazione di provvedimenti normativi, in proprio favore o dei loro clienti, riguardo a determinati problemi o interessi» da Treccani.
- L. Sebastiani, Cos’è la Nra, la lobby delle armi negli Stati Uniti che oggi tiene la convention, in “Domani”, 2022. https://www.editorialedomani.it/fatti/cosa-e-nra-lobby-armi-stati-uniti-convention-houston-texas-mrnk50ix. Consultato il 16 novembre 2024.
- https://home.nra.org/
- Il Gun Violence Archive definisce una sparatoria di massa tale se ci sono almeno quattro persone ferite o morte
- L. Zhou, N. Narea, I. Millhisr e C. Peters, America’s unique, enduring gun problem, explained, in “Vox”, 2024. https://www.vox.com/23142734/apalachee-georgia-school-shooting-gun-violence. Consultato il 16 novembre 2024. [TdA]
- Ibid [TdA]