Al servizio della democrazia: le fondazioni politiche in Germania
Affinché la democrazia prosperi e non soccomba agli orrori del totalitarismo (Hannah Arendt docet), è cruciale coinvolgere concretamente la società civile nella vita politica. Indubbiamente, il punto di partenza per lo sviluppo della coscienza politica della popolazione è il sistema scolastico e universitario: l’istruzione è, infatti, la base affinché le cittadine e i cittadini possano partecipare attivamente alla democrazia in modo consapevole, responsabile e libero. Tuttavia, è interessante notare come la Germania non si affidi solo all’istruzione formale per instillare nella mente dellə tedeschə il valore fondamentale della democrazia e della partecipazione attiva, bensì anche alle fondazioni politiche (in tedesco, politische Stiftungen o parteinahe Stiftungen).
I motivi che portarono alla nascita delle fondazioni politiche nel Paese possono essere rintracciati nella Repubblica di Weimar (1918–1933). Caratterizzata da una forte instabilità socioeconomica, il modello di democrazia parlamentare rappresentato dalla Weimarer Republik giunse al termine nel 1933 a causa dell’ascesa al potere di Adolf Hitler, leader del Partito nazionalsocialista (in tedesco, Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP) che divenne prima cancelliere e poi assunse pieni poteri. Con l’avvento del regime totalitario di Hitler, venne messa al bando la Friedrich-Ebert-Stiftung (FES) – la prima fondazione politica di tutta la Germania.
Fondata cent’anni fa, la FES è associata al Partito socialdemocratico (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD), di cui faceva parte Friedrich Ebert, il primo presidente della Repubblica di Weimar tra il 1919 e il 1925. Come indicato da Ebert nel suo testamento, il primo compito della FES era la formazione delle bambine e dei bambini della classe operaia1. Dopo quattordici anni di messa al bando, la fondazione venne riaperta nel 1947, due anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale2. Da allora, ha continuato la sua attività adottando come bussola i valori fondamentali della democrazia sociale: Freiheit, Gerechtigkeit, Solidarität (in italiano, “libertà, giustizia, solidarietà”)3.

In seguito al crollo del regime totalitario del terzo Reich, vennero fondate ulteriori fondazioni politiche vicine ad altri partiti tedeschi. La classe dirigente della Repubblica federale tedesca (l’ex Germania Ovest) considerava infatti essenziale ricostruire il senso civico della popolazione dalle macerie della Seconda guerra mondiale. La prima nuova fondazione politica fu la Friedrich-Naumann-Stiftung für die Freiheit (FNF), vicina ai liberali della FDP (Freie Demokratische Partei; in italiano, “Partito liberale democratico”) e fondata nel 19584. Qualche anno dopo, precisamente nel 1964, nacque la Konrad-Adenauer-Stiftung (KAS), vicina ai conservatori della CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands). Il nome che porta fa riferimento a Konrad Adenauer, ossia il politico della CDU che fu il primo cancelliere della Repubblica federale tedesca (1949–1963)5. La KAS ha le sue origini nella Gesellschaft für christlich-demokratische Bildungsarbeit, fondata nel 1955, e si prefigge l’obiettivo di promuovere «la democrazia liberale, l’economia sociale di mercato, la pace, la libertà, le relazioni transatlantiche e l’integrazione europea».
Le altre tre fondazioni sono la Hanns-Seidel-Stiftung (1967) vicina ai conservatori bavaresi della CSU (Christlich-Soziale Union in Bayern); la Heinrich-Böll-Stiftung (1997) vicina ai verdi di Bündnis 90/Die Grünen e la cui attività si fonda sui valori dell’ecologia, la democrazia, la solidarietà e la nonviolenza; e la Rosa-Luxemburg-Stiftung (2000), vicina al partito di sinistra Die Linke e che promuove un dibattito critico sul socialismo democratico6, un’ideologia politica che sostiene l’istituzione di una forma di economia socialista amministrata democraticamente.

Un altro punto da tenere in considerazione è il finanziamento delle fondazioni politiche. Dato il loro ruolo nel contesto democratico tedesco, la maggior parte delle risorse finanziarie proviene da fondi pubblici definiti ogni anno nella legge di bilancio (Haushaltsgesetz): nel 2023, le sei Stiftungen hanno ottenuto a livello federale circa 700 milioni di euro. Secondo la legge che regola i finanziamenti a questi enti (Stiftungsfinanzierungsgesetz, entrata in vigore nel dicembre 2023), la fondazione può ricevere il finanziamento federale se il partito a cui è vicina entra nel Bundestag (il parlamento tedesco) per almeno due mandati di seguito. Inoltre, la ripartizione dei fondi si basa sulla media dei risultati dei partiti di riferimento nelle ultime quattro elezioni del Bundestag, tenendo così in considerazione le tendenze politiche della Germania nel lungo periodo (le elezioni federali vengono tenute ogni quattro anni).
Visto il peso dei risultati elettorali dei partiti di riferimento, si potrebbe pensare che le fondazioni politiche si occupino di fare propaganda. Tuttavia, è importante ricordare che le Stiftungen non sono nate con questo scopo, bensì per arricchire il dibattito pubblico attraverso la cosiddetta politische Bildung (“istruzione politica”), la quale si traduce concretamente in lavori di divulgazione, ricerca e supporto a studenti universitariə attraverso delle borse di studio. Per esempio, la FES nel 2023 contava circa 2.700 borsistə, di cui il 52% erano donne7. Inoltre, attraverso la loro rete di uffici all’estero, le fondazioni politiche possono essere considerate uno strumento di soft power per la Germania, sicuramente tra i più efficaci per la promozione della democrazia e dello Stato di diritto a livello mondiale8. Un esempio calzante è la FES, la quale ha più di 1.500 dipendenti e 104 uffici all’estero in città di interesse strategico: da Washington a Pechino, passando per Amman, Bruxelles e Kyiv. Questi uffici, soprattutto se il partito di riferimento si trova al governo, spesso fungono da canale di comunicazione informale tra Berlino e attori politici locali.
In definitiva, le fondazioni politiche tedesche sono un unicum nel panorama mondiale. Sono il simbolo di un Paese che investe convintamente nella formazione civica e nella promozione dei propri valori. In un’epoca in cui l’erosione della fiducia nelle istituzioni e la diffusione della disinformazione minano la salute dei regimi democratici, il modello tedesco delle parteinahe Stiftungen ci ricorda che la democrazia, per funzionare davvero, richiede accuratezza, competenza e pluralismo. In fondo, puntare sull’educazione politica rappresenta un atto di fiducia nel futuro.
Note
- M. Beise, Politische Stiftungen, in B. Stiftung (ed.), Handbuch Stiftungen, Wiesbaden: GablerVerlag, 2003, p. 207.
- P. Bredl e D. Lange, Politische Stiftungen, in R. Voigt (ed.), Handbuch Staat, Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2018, p. 1122.
- “Giustizia” è il traducente diretto del sostantivo Gerechtigkeit, che in questo caso è da intendere con la connotazione di “equità” e di “giustizia sociale”.
- P. Bredl e D. Lange, Politische Stiftungen, in R. Voigt (ed.), Handbuch Staat, Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2018, p. 1122.
- Ibidem.
- Idem, p. 1123.
- Friedrich-Ebert-Stiftung, Jahresbericht der Friedrich-Ebert-Stiftung e.V. – Jahresbericht 2023 / Perspektiven 2024, Bonn: Friedrich-Ebert-Stiftung, 2024, p. 44.
- M. Beise, Politische Stiftungen, in B. Stiftung (ed.), Handbuch Stiftungen, Wiesbaden: GablerVerlag, 2003, p. 210.