Recensione del romanzo Kala di Colin Walsh
Ce ne stiamo appollaiati sulle bici in cima alla collina. Sopra di noi si sta sciogliendo il cielo. Di sotto, la città scintilla. […] Kala sta in mezzo. […] L’idea è quella di scendere in bicicletta dalla collina e poi mollare i pedali e attraversare il passaggio con gli occhi chiusi tagliando la strada e arrivando dall’altra parte sani e salvi. Sarà una dimostrazione del nostro valore, di quanto vogliamo davvero spingerci fino al limite1.
Kala, romanzo scritto da Colin Walsh e tradotto da Stefano Tummolini, è stato pubblicato per la prima edizione italiana da Fazi Editore, che ha inviato una copia del libro alla nostra redazione in seguito alla presentazione del libro, avvenuta a Bologna il 4 giugno. La redazione de L’Eclisse ringrazia Fazi e l’autore Colin Walsh, che ci ha concesso, in tale occasione, un’intervista, disponibile cliccando qui.
La storia si svolge a Kinlough, piccola ma turistica cittadina della Repubblica d’Irlanda, e vede come protagonisti una quindicenne di nome Kala e i suoi amici: Joe, Aoife, Helen, Mush, Aidan. La scomparsa di Kala rompe l’apparente tranquillità del luogo e del suo gruppo. I ragazzi, legati da parentele e conoscenze in comune, vivono infatti un’adolescenza normale fino a questo evento, e una volta cresciuti saranno tra le poche persone attraverso cui Kala potrà ancora vivere, grazie ai loro ricordi.
Scomparsa il 3 novembre 2003 da Kinlough Anno di nascita: 1988 Età: 15 anni Altezza 165 cm Capelli: neri Occhi: nocciola […] Katherine “Kala” Lanann aveva 15 anni al momento della sua scomparsa. è uscita di casa la sera del 3 novembre 2003. Si pensa che sia uscita perché aveva un appuntamento con una persona sconosciuta.2
Quindici anni dopo il tragico evento, i restanti membri del gruppo si ritrovano nella città natale per motivi diversi. Ognuno ormai ha preso la sua strada e sono inevitabili scontri, amicizie ritrovate e soprattutto opinioni diverse riguardo quanto successo quella lontana estate. Il dolore riaffiora nei ragazzi nel momento in cui emergono anche i resti di Kala in un cantiere: ognuno dovrà risvegliare dolori ormai sopiti da tempo, ma mai del tutto superati. Tuttavia le loro reazioni sono spesso differenti e imprevedibili. Partendo da chi sembra ormai aver dimenticato del tutto il trauma e finendo con chi considera il caso ancora fresco, vedremo come le figure dei giovani reagiscono alla notizia.
Aoife, ormai madre, sembra voler tagliare tutti i conti con il passato, persino con i vecchi amici. Joe ha dei momenti di crollo dato dal divario creatosi tra la sua immagine pubblica e la sua vera identità. Mush, per amore della sua famiglia, vuole raccogliere i pezzi del puzzle e rimetterli assieme, per evitare che il passato si ripeta ancora. In questo ultimo processo sarà fondamentale, infine, Helen. In maniera opposta rispetto a Aoife, fa in modo che la sua permanenza in città ruoti intorno all’indagine sull’accaduto e non avrà paura di farsi dei nemici pur di sapere la verità.
Un vasto numero di personaggi sembra essere sospettato di aver preso parte all’omicidio, ma molte piste si riveleranno false, finché, dopo più di un decennio, non si arriverà al vero responsabile.
Come la prenderanno i giovani? Saranno coinvolti nel caso? Saranno capaci di affrontare la realtà o rimarranno ancorati al passato?

Walsh riesce nell’intento di immergere il lettore nella psicologia dei personaggi di spicco, Joe, Mush e Helen. Infatti, tramite l’alternarsi di capitoli dedicati al flusso di pensieri di ognuno e ai continui salti temporali tra passato e presente, ogni personaggio ha la propria voce distintiva. Arrivano a rivelare al lettore le loro più grandi debolezze, paure, dubbi, pensieri e i lati positivi, ma soprattutto negativi, del loro carattere. Per questo, i personaggi si delineano più come degli antieroi, con dei comportamenti che spesso ci fanno domandare se davvero ci sia stata un’evoluzione o se il loro carattere sia quello di un adolescente in un corpo da adulto.
Per questo, oltre alla storia centrale dell’omicidio, Walsh intreccia altre vicende: non solo le conseguenze di quel tragico evento, che continuano a colpire soprattutto chi non ha mai avuto colpe, ma anche le storie personali dei coprotagonisti.
Joe, personaggio ambiguo, sembra colui che più si è lasciato alle spalle la scomparsa di Kala, nonostante fosse il più emotivamente coinvolto. Si dipinge come uno di quelli che è riuscito a fuggire dalla soffocante e stretta cittadina di Kinlough. Ormai cantante di successo, oscilla tra momenti di grande affermazione del suo ego e la sua debolezza per l’alcol.
Differente, se non opposto, appare invece Mush. Rimasto sempre nella casa di famiglia, con tanti desideri ma senza il coraggio di realizzarli, passa le sue giornate guardando il fiume3 di Fox Street su cui si affaccia il bar dove lavora. Tuttavia, la sua fedeltà verso amici e famiglia e il suo buon cuore sono tutte caratteristiche che l’indipendente Helen sente di non avere. Evasa dalla piccola realtà verso il Canada per inseguire il suo lavoro di giornalista freelance, ha privilegiato sé stessa e il suo lavoro, invece che i suoi cari. Quando torna, soffocata da quella dimensione di bugie e sentimenti repressi, sarà duramente rimproverata dalla sua famiglia per i continui tentativi di allontanarsi dalle situazioni per lei più soffocanti.
L’unica eroina della storia sembra essere Kala, ampiamente idealizzata dagli amici, che pur ricordano anche i suoi lati più negativi. Il suo personaggio è elevato a simbolo dell’ingiustizia nel mondo, della corruzione, del beneficio di pochi a discapito di molti. La sua morte si abbatte su chi la circonda come l’ennesimo dolore in una vita di stenti.
Ognuno ha un ricordo diverso di Kala, dal suo fidanzato alla sua migliore amica, da sua nonna alla sua insegnante. Ogni parere, anche quello più contrastante, è necessario alla creazione dell’immagine completa della ragazza agli occhi del lettore. Come spesso succede ricordando il passato, la sua figura è sfumata e spesso è descritta come dea e figura misteriosa, o al contrario come personaggio controverso. I ricordi del travagliato passato del gruppo vi riporteranno esattamente a quei momenti e vi sembrerà di essere accanto a loro, a condividere le esperienze di vita che hanno segnato per sempre il loro futuro.
Tuttavia, vi renderete conto che ognuno dei narratori sembra essere incompleto senza gli altri e soprattutto senza Kala. L’amicizia riuscirà a rimarginarsi, pur con questa grande ferita? Ma soprattutto, i ragazzi saranno capaci di riaprirla per poterci fare i conti?
Possiamo riscontrare verso il finale la dualità che si ottiene dal perseguire la verità. Da un lato si ottiene la giustizia, si scopre il colpevole e tutte le domande iniziali sono sciolte. Dall’altro non si può cancellare il passato, benché si conoscano i fatti con certezza. Questo lo sa bene il personaggio di Helen che, nonostante faccia dell’indagine su Kala lo scopo della sua permanenza nella città natale, dovrà poi riuscire a lasciarsela alle spalle.
La dualità è una costante nel romanzo, portata alla luce tramite il tema della nostalgia.
Quest’ultimo, (come l’ha definito e descritto lo stesso Colin Walsh nella nostra intervista) è un tema cardine e centrale, che consente di rivedere il passato e i suoi eventi non più in balia delle emozioni più forti, irrazionali e spesso negative, ma idealizzato, come una realtà perfetta in cui ci vorremmo rifugiare. Gli argomenti affrontati sono, così, visti spesso da due punti di vista: il personaggio adulto che racconta la storia e il ricordo di sé stesso adolescente. Il cambio di prospettiva è necessario per far emergere opinioni, emozioni e pensieri differenti a seconda dell’età. Nulla è univoco o definitivo. Persino la storia della morte di Kala sembra apparire in modo diverso a ogni personaggio a seconda delle informazioni che possiede. Infatti portare alla luce, dopo molti anni, un caso tanto disonorevole per la città, è contro l’interesse di molti, tra cui la Garda, la polizia irlandese.
Eppure, si pensa sempre che i fatti siano oggettivi, indubbiamente veri, ma la realtà è molto più sfaccettata e accoglie diverse interpretazioni. La stessa Kala appare diversa ad ogni persona che ha fatto parte della sua vita. Anche al lettore sembrerà composta da tante immagini sovrapposte. Queste ultime sono così ben descritte da Walsh che sarà quasi come vedere davvero la giovane, nei panni di un’adolescente fuori dalle righe, poi di vittima pianta dai cari, poi di un personaggio in crisi, che proprio per le sue tante sfaccettature non sa come trovare se stessa. Questo carattere composito, quindi, è un grande dono, che la rende la ragazza con cui tutti vogliono stare, o un’incredibile condanna a non sapere mai chi si è veramente?

Il drammatico paesaggio e clima irlandese fanno da sfondo alle vicende altrettanto tragiche: i boschi, la casa abbandonata (chiamata Crawley House), le distese erbose intorno a casa Lyons, il lago, le desolate vie notturne in cui passano i ragazzi di notte con le biciclette, e la collina, inondata dalla luce estiva, su cui si svolge la prima scena. Anche la cittadina, inondata dai turisti, presenta scorci da cartolina, a partire dalla strada Fox Street su cui si affaccia il caffè dove lavora Mush.
Nonostante le apparenti immagini di tranquillità, il clima, così come la storia, è soggetto a repentini cambiamenti. Esso si presenta come un ulteriore personaggio: proprio per la sua mutevolezza, infatti, riflette spesso il carattere fragile ed emotivo degli adolescenti, diventando quasi uno di loro. L’ambiente esterno sembra riflettere gli stati d’animo dei protagonisti e l’evoluzione delle indagini, adattandosi ad ogni scena senza mai essere surreale.
Un romanzo davvero coinvolgente emotivamente, adatto a chiunque piaccia il genere noir. Particolare è stata la scelta di Walsh di utilizzare un linguaggio naturale, che spesso mima lo slang adolescenziale. Il suo stile però non risulta inopportuno e non impedisce al pubblico adulto, destinatario dell’opera, di trarre piacere dalla lettura del romanzo. Inoltre si nota la bravura del traduttore Tummolini, che ha sapientemente tradotto molti termini del linguaggio irlandese corrente, come il classico like, spesso usato alla fine delle frasi con il significato del nostro “tipo”.
Sopra di noi si sta sciogliendo il cielo. Di sotto, la città scintilla. È qui che ho visto Mush e Kala sfrecciare verso il rombo della strada, puntando verso l’infinito. Noi ce ne stiamo appollaiate sulle nostre bici in cima alla collina. E loro no.4
Note
- C. Walsh, Kala, Roma, Fazi Editore, 2025, pp. 17-18
- C. Walsh, Kala, Roma, Fazi Editore, 2025, pp. 19
- C. Walsh, Kala, Roma, Fazi Editore, 2025, p. 396. È così che Mush definisce l’insieme di persone diverse che ogni giorno attraversa la strada.
- C. Walsh, Kala, Roma, Fazi Editore, 2025, p. 453

di Elena Floris
Sono nata nel 2005 in Sardegna, ma la passione per l’arte mi ha portata fino a Ravenna per studiare Beni Culturali all’Università di Bologna. Mentre cerco di godermi a pieno la vita universitaria assieme ai miei amici, mi piace tenermi aggiornata sugli ultimi articoli delle grandi testate giornalistiche dedicate alla cultura, scrivere, visitare mostre e musei e immergermi nel mare che bagna la mia terra. Di tanto in tanto sogno e progetto il mio futuro, di cui l’unica cosa di cui sono certa è che l’arte ne farà parte.