La geniale creazione di TikTok da parte della Cina ha fatto mangiare le mani a più di qualcuno nella Silicon Valley. Il social cinese è riuscito a conquistare il mondo dei social grazie ad una struttura semplice che crea dipendenza. Così, operando un mero copia e incolla, vari social, in pole Instagram, Facebook e Youtube, hanno copiato la struttura del social cinese creando i Reels (o Shorts). Non possedendo TikTok, passo alcuni minuti della giornata guardando i reel di Instagram: qui nasce l’idea per questo articolo.
Scrollando tra un video e un altro, mi è apparsa una clip di una live dove un avatar intratteneva gli spettatori durante una sessione di gaming. Incuriosito, più dalla stranezza del video che dal gaming in sé, sono andato a cercare. Il rabbit hole che si è aperto davanti a me era di dimensioni mastodontiche: il rabbit hole delle vtuber. Il Vtuber è un content creator che utilizza un modello virtuale, solitamente con stile anime, che intrattiene gli spettatori su Youtube o Twitch.1 Il concetto di VTuber nacque nel 2016 quando Kizuna AI fu la prima del suo genere a ricevere grande attenzione.
La società nipponica è fortemente legata alla figura del vtuber. I modelli virtuali utilizzati sono strettamente legate alla cultura “kawaii”, nata negli anni 70 e che ha nella grafia delle nuove penne a sfera utilizzate dalle studentesse giapponesi il suo tratto più evidente.2 Le penne a sfera sono state uno dei mezzi con cui un’intera generazione ha voluto scrollarsi di dosso la rigidità del Giappone post-secondo conflitto mondiale. Nel campo artistico, l’illustratore Rune Naito fu uno dei primi a disegnare personaggi con teste e occhi grandi. Da citare anche l’avvento dei prodotti mediatici più in voga come Candy Candy, Hello Kitty o Sailor Moon. Il concetto di “Kawaii” (cioè grazioso, adorabile e carino) dalla sua origine, è cambiato nel corso dei decenni: oggi non porta più con sé tratti bambineschi o infanitili, ma un lato sessuale ed erotico molto discutibile.
In uno dei suoi video più celebri3, il canale Youtube Beyond the ordinary borders analizza come in Giappone esista tutt’ora una cultura della pedofilia, che ha i suoi tratti più scabrosi nella sessualizzazione di personaggi minorenni nei manga e anime porno (chiamati hentai). Beyond continua dicendo come il Giappone abbia fatto qualche passo negli ultimi anni per arginare il fenomeno,4 timidi miglioramenti di uno status quo andato avanti per anni. Resta ancora tanto da fare. La legge approvata non colpisce la rappresentazione minorile di personaggi inventati, ma solamente quella in carne ed ossa. Rimane quindi ancora legale leggere e visionare prodotti pornografici con minori animati o disegnati. Beyond parla anche di come fermare la produzione pedopornografica farebbe perdere molti soldi ad alcune case editrici e disegnatori. Questo e altro rendono molto difficile intervenire severamente sul problema. Da sottolineare come le pressioni maggiori vengano dall’estero e non dall’interno del paese.
Sembra quasi che il problema non sia considerato di rilievo nella politica nipponica. I 1644 casi di pedopornografia citati nell’articolo però evidenziano una situazione veramente drammatica. Proprio da questa sessualizzazione estrema dei personaggi femminili, sostenuti da un fan service erotico da parte dei mangaka verso i loro lettori, prende piede il fenomeno VTuber. Nella maggior parte dei casi le VTuber sono ragazze, che danno la maggior parte delle volte al loro avatar fisionomie accentuate e sessualizzate per invitare al click facile. Tutto questo avviene assieme all’utilizzo di voci stridule e bambinesche, (caratteristiche provenienti dalle ragazze kawaii) e all’assoluto riserbo sulla propria identità, che diviene mistero e suscita interesse da parte dei fan.
Un altro concetto di cui parlare è quello di waifu – prestito adattato dall’inglese “wife” – che ha molto a che fare con la caratterizzazione delle vtuber. La waifu5 è una bella ragazza, molto formosa ed attraente, che diviene la compagna ideale per un fan. Senza addentrarmi troppo nella cultura otaku,6 basta sottolineare come il concetto di waifu sia legato con quello delle vtuber. Un esempio occidentale è quello di Iron Mouse, vtuber da 2 milioni di follower su Twitch, che ha appena concluso una maratona di 38 giorni no stop (comprese le ore mentre dormiva). LallaWaffle è invece una delle poche vtuber italiane, con 10mila segua ci su Twitch.
Insomma, ormai le vtuber sono sparse nel mondo e il loro numero è in continua crescita. In Giappone un manga (prossimo all’adattamento anime7) è stato dedicato al fenomeno, si chiama“VTuber Legend: How i went viral after forgetting to turn off my stream”. Il manga mostra come una vtuber poco conosciuta diventi famosa grazie ad una lunga maratona live. Oltre ai manga, sono nati anche videogame come “VTuber Maker”, dove chiunque può creare il proprio avatar da utilizzare in una live.
Tra videogame, manga, comparse in anime, questa nuova figura del vtuber è sempre più influente, attirando anche investitori. Il mercato asiatico e americano è già avanti, da questo punto di vista, rispetto a quello europeo. Esistono già agenzie di reclutamento vtuber in Corea del Sud, Giappone, Indonesia e USA. Un esempio è la giapponese “Vtuber Production” di Cover.Corp,8 (azienda di intrattenimento) che ha nel suo roster l’americana Gawr Gura (4 milioni di follower) e l’indonesiana Kobo Kanaeru. Indubbiamente il mondo vtuber si presenta come un semplice intrattenimento che tanti apprezzano. Ciò che mi perplime è l’utilizzo talvolta esageratamente perverso dell’avatar.
Per mettere in chiaro fin da subito, non si parla di una contrarietà alla sessualizzazione (non siamo Famiglia Cristiana!), ma ad una esagerazione di questa. Sembra quasi che il contenuto vtuber non riesca a vivere senza una forte presenza d’erotismo. Inoltre legare l’erotico a figure più piccole che grandi, come può apparire l’avatar utilizzato da una vtuber, rischia di dare man forte a quella natura pedofila di cui abbiamo trattato poco fa. Insieme anche all’altro fenomeno delle uwu girl (evoluzione delle ragazze kawaii) e l’annessa eccessiva sessualizzazione della donna sui social, si potrebbe aprire un’analisi di più ampio respiro, in futuro.
Voglio solo sottolineare come la sessualità debba essere assolutamente studiata e fatta conoscere ai ragazzi. L’approccio alla sessualità deve avvenire però con le dovute misure: altrimenti, l’eccessiva oggettificazione che ogni giorno vediamo sui social potrebbe essere foriera di sviluppi davvero contorti in futuro.
Note
- Definizione e storia del fenomeno – MyVTuber.com
- Kawaii | Come nasce una tendenza – TokyoMelange.com – https://tokyomelange.com/2018/12/16/kawaii-come-nasce-un-tendenza/
- L’Oscura Ossessione Giapponese per i Min0ri
- “Giappone, la legge anti-pedofilia” di Ilaria Maria Sala – La Stampa (18 giugno 2014)
- [1] Per approfondire – Cosa vuol dire Waifu? Corrierenerd.it – https://tokyomelange.com/2018/12/16/kawaii-come-nasce-un-tendenza/
- “Giovane appassionato di fumetti e animazione giapponese che trascorre la maggior parte del proprio tempo in casa, dedicandosi in modo quasi ossessivo al collezionismo, ai giochi elettronici, a Internet, alle relazioni mediatiche a sfondo sessuale” – Treccani | Giusto sottolineare come tale definizione sia cambiata nel corso degli anni. Oggi quando si parla di otaku ci si può riferire ad una vasta gamma di persone legate al mondo degli anime e manga, del web e dell’high tech. https://www.treccani.it/vocabolario/otaku_(Neologismi)/
- “Vtuber Legend: Locandina e Cast” – Crunchyroll.com – https://www.crunchyroll.com/it/news/latest/2024/5/15/vtuber-legend-how-i-went-viral-anime-locandina-cast
- https://cover-corp.com/en/business/vtuber