
Premessa
Il 12 ottobre 1492, Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta nel continente che sarebbe poi stato chiamato America, dopo un viaggio di oltre due mesi attraverso l’Atlantico. Questa data è celebrata negli Stati Uniti fin dal 1792, quando la comunità italo-americana di New York iniziò ad onorare Colombo come un simbolo identitario, uomo coraggioso e determinato, e si è trasformata oggi nel Columbus Day.
Questa ricorrenza è per L’Eclisse occasione di ricordare il fenomeno del colonialismo, a cui la figura di Colombo e della successiva espansione del fenomeno attraverso l’Europa è indissolubilmente legata: l’editoriale Ospiti inattesi si compone di tre punti di vista differenti sul fenomeno, capaci di condensarne la complessità e le sfaccettature che l’hanno caratterizzato nei secoli.
A partire dal ruolo del nostro paese, che si era inserito come “late comer” nella corsa alla conquista apertasi nell’800, Chiara Castano indagherà le motivazioni e le conseguenze sulla cultura degli italiani della negazione cosciente del fenomeno coloniale. Sull’onda del leitmotiv “Italiani brava gente”, che purtroppo riscontra ancora consensi e fortuna, il nostro paese pare non voler fare i conti con il proprio passato. Trovate Decolonizzare la memoria degli italiani a pag. 2.
Bianca Beretta, a pag. 3 del nostro editoriale, indagherà invece il fenomeno del neocolonialismo: a partire dal nuovo ordine economico internazionale inaugurato con gli Accordi di Bretton Woods del 1944, enti come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, a causa dei loro vincoli costitutivi, hanno di fatto sancito la costante spirale del debito che caratterizza la grandissima parte dei paesi dell’Africa. Il fenomeno, denunciato pubblicamente nel 1987 dal presidente del Burkina Faso Thomas Sankara, è però costante e fortemente influenzante tuttora.
A concludere quest’esplorazione, Marta Tucci sviscererà il concetto di orientalismo: nello sbilanciato rapporto tra cultura dominante e dominata che sta alla base dell’azione coloniale, questo fenomeno indica la complessa costruzione, nella cultura del paese “conquistatore”, di un’immagine del conquistato come arretrato, impuro e soprattutto inferiore, volta a giustificare in toto le atrocità commesse nel farlo e nel mantenimento del potere. “Le mille e una notte del colonialismo”, a pag. 4 del nostro editoriale.
Confidiamo che la trattazione di questi fenomeni forse poco conosciuti o non sufficientemente diffusi in un paese che, come già detto, ha ancora difficoltà nel confronto con la storia coloniale dell’intero continente e fin troppo spesso dimostra di avere insito un razzismo spietato e non giustificabile, possa farvi scoprire od approfondire questi aspetti.
Buona lettura,