
CUORECONCHIGLIA
Un giorno ti avrei trovato. Svoltando l’angolo ti avrei visto, sprofondando tra le tue braccia. Un giorno, respirandoti, avrei tracciato sulla pelle delle tue dita cerchi profondi ripetitivi. Confortanti. Ascoltandoti a fondo, dalla bottiglia di vetro mi conobbi immergendomi tra curve e spigoli tuoi. E così le parole mie le prendesti con te nel fondo dei tuoi sospiri salmastri. Scoprimmo com’è amarsi tra spuma e salsedine. Perché è così che il mare rapisce e colpisce il fondale sabbioso di un cuore conchiglia.

LA TEMPESTA DOPO LA QUIETE
Quando il temporale passa lascia sempre un segno; gocce di pioggia, odore di terra. Le gocce si prendono uno spazio. Lasciano l'alone sul vetro. E lasciano l'alone anche dentro di te. E alla fine ti innamori. Delle gocce, chiaro. Pensavi di altro? Tanto lo sai; gocce e ricordi sono la stessa cosa. Lasciano sempre un segno, al passaggio di un Temporale.

di Marta Urriani
Mi chiamo Marta Urriani, classe ’98, e studio Lettere Moderne all’Università La Sapienza di Roma. Ho una folta chioma di capelli ricci, tanto che tutti mi chiamano Mafalda, come la bambina dei fumetti di Quino, con la quale ho molto in comune (e non solo i capelli). Cercando di sopravvivere alla vita universitaria, con il caffè di giorno e la camomilla di sera, leggo e scrivo. Mi interesso soprattutto di letteratura italiana e temi femministi.