Da decenni, l’esame di maturità rende le notti di migliaia di adolescenti insonni. Da quando Venditti canta di una notte calda e innocente degli anni Ottanta, le giovani e i giovani di tutta Italia si interrogano sulla mattina che seguirà: su quell’incontro mitico, anticipato per anni dalle parole di professori, genitori e parenti, con la commissione. Al solo concretizzarsi di tale pensiero, nella mente di una ragazza o un ragazzo affiorano immagini mitiche, racconti folcloristici di professori tiranni intenti nell’avvilimento della studentessa o dello studente, scene epiche affrescate di domande degne di un Nobel e silenzi che, prima di allora, si pensava potessero essere unici a John Cage.
Dunque, giuntə nuovamente in quel periodo dell’anno in cui la diciottenne italiana o il diciottenne italiano si confronta con il proprio Golia, vogliamo chiederci: quali possono essere i sassi che una maturanda o un maturando oggi può cogliere per sconfiggere il proprio nemico? Come si può essere pronti ad affrontare l’orale di maturità?
Passo primo: conoscere sé stessə e il proprio avversario. Come nella famosa battaglia biblica, uno dei prerequisiti fondamentali è essere consapevoli del proprio valore. Per questo è bene abbandonare la mitologia e i racconti intimidatori degli adulti, il campo di battaglia e tutte le analogie che sono state adottate finora e iniziare a concepire una relazione studente-professore differente: meno minacciosa, più dialogica e arricchente. Giuntə all’orale siete maturə: dovete solo mostrarlo a chi vi sta dinnanzi. Non pensate che l’unico intento del professore sia quello di mettervi in difficoltà. Piuttosto, consideratelo come un attento ascoltatore che cerca con domande mirate di dimostrare che siete idoneə ad essere consideratə maturə. Insomma, un vostro interlocutore intento nell’aiutarvi ad esporre quel bagaglio culturale che avete accumulato durante i cinque anni appena conclusi.
Passo secondo: conoscere il campo di battaglia. È di fondamentale importanza, approcciandosi ad un esame, conoscere meticolosamente le modalità con cui questo si svolge, potendo così preparare una strategia efficace per superarlo il più efficacemente possibile. L’orale di maturità non è un’eccezione a questa regola: quindi, è necessario ricordarne le modalità di svolgimento odierne.
Una volta che la maturanda o il maturando è giuntə in sede d’esame, la commissione è tenuta a scegliere un documento (generalmente una foto, ma può trattarsi anche di un testo in prosa o una poesia) da cui lə studente può partire ricamando un discorso interdisciplinare che coinvolga più materie possibili. Un compito complesso, certo, ma non impossibile. Ora che si ha ben presente il cosa si dovrà affrontare il giorno dell’orale, è giusto preparare una strategia che faciliti il proprio esame.
Lo sappiamo tuttə: intessere un discorso interdisciplinare a braccio non è cosa facile. Perciò, mi sento di consigliare un piccolo metodo di studio che sicuramente renderà più prontə al momento della scoperta del documento estratto dalla commissione. Piuttosto che ripassare il programma materia per materia come se fossero compartimenti stagni, consiglio la preparazione di alcuni macro-temi interdisciplinari che possano essere sfruttati durante il proprio esame orale. Per fare ciò, naturalmente, è bene che i temi scelti siano il più generici possibili di modo che, nel momento del discorso effettivo, la maturanda o il maturando possa applicarli con facilità e agilità. Quindi, la preparazione ad uno studio interdisciplinare che ruota intorno a temi quali il diverso, la guerra o la propaganda può essere estremamente utile ed efficace per superare brillantemente l’orale di maturità e non rischiare di dover tracciare faticosamente ogni collegamento tra materie sul momento.
A questo proposito, vorrei fornire un piccolo spunto alla maturanda o al maturando che legge questo articolo proponendo qualche tema su cui focalizzare il proprio studio. Ovviamente, questi che seguono sono solo esempi e i collegamenti tra materie evidenziati non possono essere utili per ogni studente o studentessa dato che il programma affrontato si diversifica molto da indirizzo a indirizzo. Nonostante ciò, spero che quello che venga colto maggiormente sia un metodo di studio efficace ed efficiente e, soprattutto, personalizzabile.
Tema primo: le migrazioni.
Tema vasto che intesse molto del programma di quinta superiore, le migrazioni, interpretabili anche nella forma del viaggio, o dell’esilio forzato, o della scoperta di un luogo diverso o nuovo, possono essere uno strumento di lettura utile e interdisciplinare in sede d’esame. Dalla questione meridionale, e il conseguente spostamento di milioni di persone dal povero Sud Italia al Nord industrializzato, alla migrazione elettronica che avviene all’interno di una cella elettrolitica, fino all’arte di Paul Gauguin, il cui lavoro risente fortemente dell’espatrio in Polinesia. Addirittura, si potrebbe proporre una lettura di Ungaretti nomade, portando a supporto della propria tesi opere quali In Memoria o I Fiumi, in cui il poeta ricorda la propria infanzia, traccia la propria esistenza e ne descrive il senso di smarrimento che deriva da una vita disancorata da un luogo identificabile come casa. Insomma, molti sono gli argomenti d’esame che possono ruotare intorno a tale tema.
Tema secondo: l’ambivalenza o il doppio.
Tema ancora più enigmatico del precedente, il doppio può essere declinato in un’infinità di occorrenze all’interno del programma d’esame. Nonostante l’immensa vastità di materiale che tale tematica richiama alla mente potrebbe risultare a prima vista spaesante, è facile trasformare questo ostacolo in un punto di forza. La sua malleabilità permette, difatti, nel momento in cui dovrete essere interrogatə, di applicare quanto studiato in scioltezza: basterà riconoscere un elemento di duplicità o ambivalenza all’interno del documento proposto e procedere nel proporre gli argomenti studiati. Non vi vengono in mente contenuti che possono rinviare al concetto di duplicità? Che ne dite della teoria di Schrödinger e della famosissima analogia felina? O della filosofia di Schopenhauer che ci vuole persuadere dell’esistenza di una realtà al di là della percezione delle cose? E non finisce qui! Dalla poetica pirandelliana, e dalla sua concezione dell’uomo come maschera sociale sotto la quale vive l’esistenza, all’urinatoio di Duchamp, oggetto comune per colui che ne deve usufruire e, allo stesso tempo, opera d’arte per l’osservatore museale. Gli esempi davvero si sprecano: scegliete quelli che vi hanno colpito di più e lavorate per creare un discorso coeso.
Tema terzo: il colore.
Senza ombra di dubbio, il colore è un tema fondamentale su cui concentrarsi per analizzare una qualsiasi opera artistica. Si pensi al caso, per esempio, nel quale la commissione scelga di sottoporvi una fotografia: il colore è un elemento centrale in qualsiasi discorso imperniato intorno a un’opera di questo tipo. La sua presenza o assenza (ad esempio, nel caso di una foto in bianco e nero) determina lo sviluppo di un ragionamento che, di conseguenza, si può estendere ad altre materie attraverso collegamenti prefabbricati in fase di studio. Proprio l’interdisciplinarietà di tale argomento mi permette di proporre qualche esempio nel caso la studentessa o lo studente fosse poco ispiratə. Ad esempio, propongo di porre particolare attenzione allo studio dello spettro elettromagnetico che determina il ventaglio di colori a noi visibili e anche quelli che non riusciamo a percepire ad occhio nudo; oppure, consiglio di concentrarsi sull’arte astratta di Piet Mondrian, che fa di colore e geometria tutta la sua poetica. Raccomando il ripasso dei versi «stracci di nubi chiare: / tra il nero un casolare: […]»1 che Pascoli ci regala, dipingendo a parole un affresco vivido e colorato di una tempesta. Inoltre, penso che alla studentessa o allo studente gioverebbe approfondire l’associazione storica tra alcuni colori, come il rosso o il nero, ed alcuni movimenti ideologico-politici (rispettivamente comunismo e fascismo).
Ovviamente, questi sono solo esempi. Non hanno la pretesa di sostituire il lavoro di ricerca e preparazione individuale che avviene durante lo studio. Servono, però, a trasmettere un consiglio di metodo. Tutto sembra impossibile finché non si ha un piano per affrontarlo; ciò vale anche per gli esami. Dunque, organizzatevi per tempo, curatevi del vostro studio e della vostra preparazione e la battaglia non vi sembrerà già persa in partenza. L’orale di maturità lo supererete con agilità solo se sarete prontə per esso. E ora, buono studio, ma soprattutto: in bocca al lupo!
- G. Pascoli, Temporale, 1891.