È l’inizio del nuovo millennio, la musica mondiale è in fermento e le nuove espressioni sonore dei giovani stanno arrivando dagli Stati Uniti anche in Italia. Una nuova band ha iniziato a spopolare tra i ragazzi americani, un gruppo che fonde in una veste differente da tutti gli altri il rap e il rock in un genere, quello del nu metal1, che si sta affermando sempre di più: i Linkin Park.
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La band californiana ha pubblicato a fine 2000 Hybrid Theory, il suo album di debutto: premendo play sul lettore CD, le casse sprigionano tutte le emozioni e il desiderio di ribellione del giovane cantante Chester Bennington e del rapper e polistrumentista Mike Shinoda, che nell’unione delle loro voci si apprestano a diventare il simbolo di una generazione. Dalla potente In The End, un inno generazionale che affronta a viso aperto i fallimenti, a Crawling, un brano ricco di sfumature che indaga le insicurezze e le fragilità dell’anima, fino all’emozionante e intimistica My December, Hybrid Theory è un album che incarna tutti gli stilemi dell’album da classifica nonostante le sonorità e i messaggi siano tutto tranne che pop.
L’ondata di popolarità negli anni successivi è per il gruppo il coronamento di un sogno: con Meteora, nel 2003, la band allarga ancora di più la propria sfera d’influenza, dando la luce al brano più noto del gruppo, Numb. Il brano esplora le tematiche della pressione che la fama porta con sé, in particolare nel caso di un successo così immediato come quello ottenuto dai Linkin Park, e, più in profondità, della salute mentale, narrando la costante battaglia di Chester Bennington a sostegno della propria salute mentale, combattendo l’ansia, la depressione e le dipendenze.
Il loro grande successo è dovuto soprattutto al senso di catarsi che dona la loro musica, la quale è in grado di parlare di difficoltà e dipendenze sia ai giovani che ai fan più cresciuti. Proprio le dipendenze e gli abusi, che Bennington aveva subìto da piccolo, saranno però un peso che nemmeno il successo potrà levare dalle spalle del cantante: nel luglio 2017, pochi mesi dopo la pubblicazione del criticato One More Light, che secondo molti fan aveva decretato “la svolta pop” della band, Chester Bennington si toglie la vita.
Fast forward al 2024: sono passati 7 anni dalla scomparsa di Chester e la band, per scelta dei propri componenti, ha sostanzialmente cessato le attività e i concerti. A pubblicare musica, però, è ancora Mike Shinoda, partendo da un disco di pura catarsi in ricordo dell’amico scomparso: il rapper, scrittore di molti dei brani della band, ha visibilmente la necessità artistica e personale di continuare il progetto interrottosi bruscamente nel 2017 e, dopo altri lavori anche sotto l’alter ego Fort Minor, riprende in mano il nome della band che lo aveva portato al successo.
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Il 5 settembre, a seguito anche del forfait dello storico batterista Rob Bourdon, la band svela l’identità della nuova voce: Emily Armstrong, voce della band alt-rock californiana Dead Sara. Armstrong, scelta nonostante i rumors che indicavano nel cantante del gruppo pop-punk Sum-41 Deryck Whibley il successore di Bennington, ha ricevuto l’approvazione di moltissimi fan del gruppo ed è stata indicata da Shinoda stesso perché «non volevo diventassimo una cover band di noi stessi». Tuttavia, è stata accompagnata sin da subito da una controversia: la sua appartenenza a Scientology e la sua vicinanza all’attore Danny Masterson, aderente al culto e condannato per abusi sessuali, gli stessi che hanno attanagliato la vita di Chester Bennington fino al suo tragico epilogo.
La cantante avrebbe partecipato a una delle prime audizioni del processo contro Masterson come osservatrice, senza condannare direttamente l’uomo, ricevendo così le critiche di alcune sue vittime, come Chrissie Carnell Bixler, moglie di Cedric Bixler-Zavala, cantante della rock band Mars Volta, e dallo stesso figlio di Bennington, Jaime Bennington, da tempo in rotta con Shinoda per le sue decisioni sull’attività del gruppo dopo la morte del padre, come l’annuncio di una cantante con un simile passato durante il mese internazionale della prevenzione del suicidio. Da parte sua, Armstrong ha dichiarato sui social: «Voglio chiarire qualcosa che è successo un po’ di tempo fa: sono stata invitata a sostenere qualcuno che consideravo un amico durante un’udienza in tribunale, a cui ho partecipato in qualità di osservatrice. Subito dopo, ho capito che non avrei dovuto. Cerco sempre di vedere il buono nelle persone e l’ho giudicato male. Da allora non ho più parlato con lui. […] Per dirlo il più chiaramente possibile: non tollero gli abusi o la violenza contro le donne e provo empatia per le vittime di questi crimini».
Nonostante le polemiche, il 15 novembre 2024 la band ha pubblicato l’atteso album From Zero: il titolo è un chiaro omaggio alle origini della band, che nei suoi primi anni di vita era nota con il nome di Xero. Questo ritorno alle radici è fin da subito evidente in The Emptiness Machine, il singolo che aveva anticipato l’LP, che apre l’album con una fusione di sonorità nu-metal e alternative rock senza nascondere i richiami al passato.
La voce di Emily Armstrong si integra perfettamente con quella di Mike Shinoda, creando un equilibrio tra la parte rappata familiare e il nuovo timbro della cantante che prosegue nella simbolica Cut The Bridge, un richiamo più o meno voluto alla storica Bleed It Out dall’album del 2007 Minutes to Midnight. Già nota per la sua potenza vocale, Armstrong porta una nuova dimensione ai Linkin Park. Il suo timbro graffiante e potente brilla in brani come Heavy Is The Crown e Casualty, dove la sua capacità di esprimere emozioni intense aggiunge profondità a brani più affini con i precedenti lavori.
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Nonostante le inevitabili comparazioni con Chester Bennington, Emily non cerca di sostituirlo, ma di portare la sua unicità alla band, contribuendo a un suono evoluto che prende a piene mani dai più recenti fenomeni del metal contemporaneo come i Bad Omens del cantante Noah Sebastian, attenti ad incorporare elementi della musica industrial e delle colonne sonore, e gli Spiritbox della canadese Courtney LaPlante, che hanno sdoganato ad un pubblico sempre più ampio la tecnica del growl anche per le donne.
From Zero non è solo un ritorno alle origini, ma anche un’esplorazione di nuovi territori sonori. Brani come Overflow mostrano una sperimentazione con elementi dub (una sorta di evoluzione elettronica rallentata ed ipnotica del reggae) e groove (la capacità di coinvolgere l’ascoltatore tramite il ripetersi di una soluzione a livello ritmico), dimostrando la volontà della band di spingersi oltre i confini del loro genere tradizionale. Tuttavia, non mancano i momenti di introspezione e vulnerabilità, come nella ballata di chiusura Good Things Go, che offre un finale emotivamente potente all’album. From Zero rappresenta quindi un ritorno trionfale per i Linkin Park, nonostante le difficoltà del passato recente e le controversie che si porta dietro; è un album che riesce a onorare i precedenti della band ricercando allo stesso tempo un sound innovativo. In attesa delle uscite future, il catalogo del gruppo rimane sempre un piacere da riesplorare, con la consapevolezza di avere tra le mani il prodotto di un fenomeno che continua a definire musica dopo oltre vent’anni.
Note
- Il nu metal è uno stile del metal alternativo che combina elementi dell’heavy metal con altri generi musicali, specialmente hip-hop, rock alternativo, funk e grunge. I gruppi spesso vantano la presenza di DJ che caratterizzano le canzoni con scratch e tappeti elettronici. Lo stile vocale è generalmente orientato verso il canto pulito, il rap, lo screaming e il growl.