Nota: Per i nomi russi e ucraini è stata usata la traslitterazione anglosassone.
C’è una disputa territoriale di cui si parla estremamente poco, ma della quale dovremmo interessarci sia per la sua storia complessa che per le sue implicazioni geostrategiche. Le isole Curili formano un arcipelago di cinquantasei isole tra il Giappone e la Federazione Russa, la cui sovranità è contesa tra i due Paesi da quasi due secoli. Tra le varie conseguenze di questa disputa territoriale, vi è l’assenza di un accordo di pace tra i due Paesi a seguito della Seconda guerra mondiale.
Le isole Curili sono comprese tra l’isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamchatka; da un punto di vista amministrativo, fanno parte dell’oblast’ di Sakhalin, la divisione territoriale russa di primo livello. Il Giappone rivendica la sovranità sui cosiddetti “Territori del Nord”, ossia le isole Iturup (Etorofu in giapponese), Kunashir (Kunashiri in giapponese), Shikotan e gli isolotti di Habomai. Questa porzione delle isole Curili sono quelle più a sud, in prossimità dell’isola di Hokkaidō. Le isole, oltre ad essere un luogo importante per la pesca, è ricco di depositi di minerali preziosi, prodotti dell’attività vulcanica delle isole. Inoltre, si ipotizza la presenza di giacimenti di petrolio e gas naturale.

Storicamente le isole furono abitate dalla popolazione Ainu, la quale fu sottoposta all’integrazione forzata da parte dei giapponesi durante il periodo Meiji, alla fine del XIX secolo. Fu infatti durante il periodo Meiji che il Giappone iniziò ad aprirsi economicamente e politicamente agli altri Stati della regione e non. Nel 1855 fu firmato il Trattato di Shimoda, il quale segnava il confine tra l’isola di Etorofu (giapponese) e la prima isola sotto il controllo russo, quella di Urup. Nella stessa occasione, l’isola di Sakhalin rimase sotto il controllo condiviso tra i due Paesi. Vent’anni dopo seguì il Trattato di San Pietroburgo, con il quale si «sanciva la mutua cessione dei diritti giapponesi su Sakhalin alla Russia e di quelli russi sulle isole Curili al Giappone». A seguito della guerra russo-giapponese (1904-1905) per il controllo della penisola di Corea e della Kamchakta, con il Trattato di Pace di Portsmouth, si stabilì che il Giappone avrebbe riacquisito anche la porzione meridionale dell’isola di Sakhalin.

Durante la Seconda guerra mondiale, il Giappone si alleò con la Germania e l’Italia: alla luce di ciò, l’Unione Sovietica invase e occupò le isole Curili, espellendo lə cittadinə giapponesi che vi abitavano. Nel 1951, a seguito dell’occupazione americana durante il periodo postbellico, il Giappone firmò il Trattato di Pace di San Francisco, secondo il quale Tokyo avrebbe dovuto cedere le isole Curili all’URSS, ma le isole facenti parte dei Territori del Nord sarebbero rimaste sotto la sovranità giapponese. A causa della disputa territoriale e della poca chiarezza riguardo la sovranità, l’Unione Sovietica si rifiutò di firmare il Trattato di Pace di San Francisco; solamente nel 1956 ci fu un riavvicinamento tra i due Paesi, che culminò nella Dichiarazione Congiunta tra Giappone e Unione Sovietica. La Dichiarazione pose formalmente fine alla guerra tra i due Paesi ma non portò mai a un vero accordo di pace. Inoltre, l’Unione Sovietica si sarebbe impegnata a restituire le isole di Habomai e Shikotan al Giappone: i sovietici, però, revocarono l’accordo a seguito del Trattato di mutua sicurezza e cooperazione tra gli Stati Uniti e il Giappone del 1960, il quale portò all’implementazione del programma di sicurezza militare statunitense in Giappone. Più recentemente, nel 2018, al Vertice dell’Asia orientale, il presidente russo Putin e l’ex primo ministro giapponese Shinzō Abe si incontrarono. Durante il summit, Putin sottolineò che secondo la Dichiarazione del 1956 la Russia non dovrebbe restituire i territori al Giappone. Dall’altro lato, Abe continuò a sottolineare la necessità di trovare una soluzione diplomatica alla questione tramite un formale accordo di pace.
Le relazioni tra i due Paesi rimangono tuttora ancora molto tese. L’importanza delle isole Curili risiede soprattutto nelle sue risorse minerarie e di metalli rari utilizzati in diverse industrie, tra cui quella aerospaziale. Inoltre, Mosca ha interesse a mantenere il controllo sulle isole poiché fungono da basi militari sull’Oceano Pacifico. Nel 2023, il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha dichiarato la creazione di una zona economica speciale, riducendo così «i dazi doganali sulle merci importate, in particolare quelle provenienti dal Giappone». L’anno prima, la Russia sospese l’accordo di pesca che consentiva ai giapponesi di pescare nella zona: i pescatori giapponesi non potranno più pescare nelle isole meridionali poiché, secondo i russi, il Giappone si rifiutò di pagare le quote per il diritto alla pesca istituite nell’accordo. Da un punto di vista militare e strategico, la Federazione Russa ha costruito diverse infrastrutture a scopo militare, soprattutto negli ultimi decenni. Nel 2021, è stata annunciata la costruzione di oltre 50 nuove infrastrutture militari sulle isole. Il think tank statunitense Center for Strategic and Intelligence Studies (CSIS) ha analizzato, anche tramite immagini satellitari, l’espansione militare russa sulle isole, sottolineando come alcune infrastrutture si trovano solamente a 14 miglia dall’isola di Hokkaidō.
Recentemente, il Giappone ha ricevuto sostegno diplomatico dall’Ucraina. A ottobre 2022, il presidente Volodymyr Zelenskyy ha firmato un decreto, attraverso il quale le isole Curili vengono riconosciute come territorio giapponese momentaneamente occupato dalle forze russe. Questo gesto non è dettato semplicemente da solidarietà politica, ma ha implicazioni dirette per quanto riguarda la guerra in Ucraina. Infatti, la Russia ha stazionato sistemi di difesa missilistica antiaerea nelle isole, i quali sono stati poi utilizzati in Ucraina. Inoltre, la storia delle isole è legata all’Ucraina da prima dell’inizio del 2022, anno dell’invasione russa. Effettivamente, si stima che la popolazione delle isole dei Territori del Nord sia per oltre il 60% di origine ucraina, perché, a seguito della Seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica deportò forzatamente parte della popolazione ucraina per popolare le isole e ridurre così il numero di giapponesi.
La questione della sovranità contesa tra Russia e Giappone, molto probabilmente, rimarrà aperta per diverso tempo. Secondo l’articolo 9 della sua Costituzione, il Giappone non può disporre di potenziale bellico e rinuncia all’uso della forza come mezzo di risoluzione delle dispute internazionali. D’altro canto, la risoluzione della disputa all’interno delle Nazioni Unite è alquanto improbabile dato che Mosca dispone di diritto di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza. Sarà interessante osservare nei prossimi tempi come la situazione potrà evolversi con il nuovo assetto mondiale, nel contesto del quale gli Stati Uniti, storici alleati del Giappone, sono sempre più vicini alle posizioni russe.
Note
- M.J. Valencia e N. Ludwig, Southern Kurile Islands/Northern Territories Resource Potential, in “GeoJournal”, giugno 1991, Vol. 24 n.2, pp. 227-231. https://www.jstor.org/stable/41145388.
- D. De Palma, Le Relazioni Russo-Giapponesi negli anni 1854-1875, in “Il Giappone”, 199, Vol 36, p. 79. https://www.jstor.org/stable/20749790.
- T. Tsukamoto, The Four Northern Islands and the San Francisco Peace Treaty, in “The Opri Center for Islands Studies”, 2020. https://www.spf.org/islandstudies/research/a00022r.html. Consultato 11/03/25.
- G.L. Atzori, Tra Russia e Giappone la Seconda guerra mondiale non è mai finita, in “China Files”, 2022. https://www.china-files.com/seconda-guerra-mondiale-russia-giappone-cina/. Consultato 11/03/25.
- S. Choudhury, A Dispute for the Decades: The Russo-Japanese Struggle for the Kuril Island, in “Harvard International Review”, 2024. https://hir.harvard.edu/kuril-islands-russia-japan/. Consultato 11/03/25. [TdA]
- I. Barrash, Russia’s Militarization of the Kuril Island, in “Center for Strategic and Intelligence Studies”, 2022. https://www.csis.org/blogs/new-perspectives-asia/russias-militarization-kuril-islands. Consultato 13/03/24.

Bianca Beretta
Nata a Milano nella torrida estate del 2003 e cresciuta a cubotti della Stockmar e bilinguismo. Ora studio International Politics, Law and Economics all’Università degli Studi di Milano. Ho iniziato a scrivere sul diario segreto alle elementari e ora mi occupo di attualità e (geo)politica. Tra un articolo e l’altro scatto foto e ogni tanto mi ricordo di andare a canottaggio.