Premessa
Dopo l’intenso viaggio del mese scorso in Irlanda, la Redazione si è riposata e rilassata – ma non troppo! Avrete notato che non abbiamo preso troppo alla lettera il famoso proverbio che dà il titolo a quest’editoriale, il quale inaugura il quarto anno della rivista. Si sa, ad aprile le temperature si alzano, entra in vigore la controversa e discussa ora legale… e ci si alza dal letto a fatica. Sarebbe tuttavia scontato e ripetitivo affrontare il tema della bella stagione, dato che le abbiamo già dedicato un editoriale ben due anni fa. Perciò, questo mese L’Eclisse vi conduce nell’affascinante e misterioso mondo dei sogni e del sonno.
L’umanità ha sempre cercato di decifrare premonizioni, profezie e rivelazioni a partire dall’attività onirica: basti pensare ad alcuni passaggi dell’Epopea di Gilgamesh (XIX secolo a.C.), così come alla figura di Artemidoro di Daldi (II secolo d.C.), la cui Interpretazione dei sogni avrebbe costituito un importante punto di partenza per la Traumdeutung (Intepretazione dei sogni, 1899) di Sigmund Freud.
Evitando però di adottare una prospettiva psicoanalitica, il sogno può assumere anche l’accezione di ambizione o tensione verso un mondo migliore. Su questa connotazione si basa il concetto iconico di “sogno americano”, secondo il quale le porte degli Stati Uniti sono aperte a tuttə coloro che desiderano una vita più prospera. A pagina 3, la nostra Bianca Beretta punta i riflettori su un “sogno” che ha rivelato, nel corso dei secoli, la sua natura profondamente incoerente. Insomma, la traslazione del proprio (alle volte, assurdo) immaginario onirico alla vita reale sarebbe destinata alle classi più privilegiate.
Se volete ignorare per un momento l’amara verità della vita adulta e rimanere bambinə, potete addentrarvi nel magico mondo cinematografico della Disney. In effetti, come ci spiega Marta Tucci, il colosso statunitense ha reso proprio il tema onirico in molteplici film: da Pinocchio (1940) a La principessa e il ranocchio (2009), passando per Aladdin (1992) e Wish (2023), tra le più recenti proiezioni sul grande schermo firmate Disney.
Sempre lanciando uno sguardo all’infanzia, Valentina Oger ci spiega come, grazie all’applicazione Pokémon Sleep, si possono scoprire gli svariati stili di sonno dei Pokémon attraverso la monitorizzazione e la registrazione del sonno dell’utente stesso. Con le sue potenzialità e i suoi limiti, questo è uno degli innumerevoli esempi di gamification (o ludicizzazione), ossia una metodologia che si avvale del gioco per favorire il coinvolgimento emotivo degli utenti.
Tra il dormire, bisogno primario dell’essere umano, e il sognare una vita migliore per sé, per glə altrə e per il mondo intero, non possiamo che augurarvi, carə lettorə, di fare bei sogni.
Buona lettura,