Se dovessi riassumere l’ultimo anno di lavoro di Elodie in tre parole, sceglierei emancipazione, spettacolo e queerness. L’ex concorrente di Amici si è messa in gioco e alla ricerca di una propria identità artistica e personale attraverso la sperimentazione non solo nella scena musicale, ma anche nel mondo del cinema: è proprio dell’anno scorso il suo debutto sul grande schermo con il suo ruolo da protagonista in Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, presentato alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia.
Mettendo al centro la narrazione di sé e delle proprie fragilità, Ok. Respira, il suo quarto album, ha apportato al pop italiano nuova vitalità, soprattutto grazie all’adozione di sonorità internazionali da ambienti dance e house. La luce internazionale sul pop nostrano è stata gettata anche dal primo spettacolo di Elodie al Mediolanum Forum di Assago il 12 maggio 2023, la cui prova decisiva è stata la sua performance da ospite al Festival di Sanremo del 2021. Infine, la cantante romana ha raggiunto il culmine della sperimentazione musicale di successo con RED LIGHT, un “clubtape” concepito come un manifesto femminista e queer alla luce delle pesanti critiche contro il nudo artistico per A Fari Spenti, singolo pubblicato verso la seconda metà di settembre.
Ti mangio il cuore
Presentato nella sezione Orizzonti della 79° Mostra del Cinema di Venezia, Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa narra l’amore proibito tra Andrea (Francesco Patanè) e Marilena (Elodie), membri di due famiglie rivali della mafia garganica.
Nonostante la sceneggiatura lacunosa in certi punti, Roldano Cisternino per Anonima Cinefili ha applaudito la fotografia, la scenografia e la performance di Elodie al suo debutto cinematografico: “Il physique du rôle sicuramente aiuta ma [l’artista] ha il ‘sacro fuoco’ dentro e di sicuro continuerà la sua esperienza anche nel cinema”. Anche Filippo Ferrari di Rolling Stone Italia ha lodato l’interpretazione di Elodie, affermando già nel titolo del suo articolo che “è nata una stella”: “[…] Qualcuno pensa il suo nome sia solo una scelta furba, altri un’illuminazione del regista. Il risultato non cambia: la prova è superata”. Sempre a Rolling Stone Italia, la cantante ha spiegato come la scelta di un ruolo così impegnativo e scuro (la pellicola è tratta dal romanzo di Carlo Bonini e Giuliano Foschini che racconta la vicenda reale della prima pentita di mafia del Gargano) abbia rappresentato l’occasione per mettersi in gioco “con qualcosa di distante e […] profondo” – qualcosa di decisamente distante dai toni pop della sua musica.
Ciononostante, è evidente come il ruolo di Marilena rappresenti un punto importante nell’affermazione di una nuova Elodie. Come riporta Matteo Bonfiglioli per cineforum, Ti mangio il cuore rientra nel filone delle storie di criminalità organizzate raccontate da una prospettiva femminile. Insomma, una moderna rivisitazione di Romeo e Giulietta: Marilena si ribella alla sua marginalizzazione a moglie e madre in nome dell’amore per il figlio del boss avversario. Ciò si ritrova anche nella colonna sonora del film, in particolare nel ritornello di Proiettili (Ti mangio il cuore), cantata proprio da Elodie assieme a Joan Thiele: “E corro verso me / So che vi raggiungerò / Senza tracce / Senza regole”. Tale ribellione si riscontrerà in tutto quest’ultimo anno di lavoro dell’artista, in maniera più preponderante con l’uscita del video di A Fari Spenti a settembre 2023. Adesso, però, lasciamo spazio ad un album importante per il panorama musicale italiano degli ultimi anni: Ok. Respira.
Ok. Respira.
Negare l’importanza di Ok. Respira, pubblicato il 10 febbraio 2023, sarebbe da stolti: il quarto album in studio di Elodie rappresenta un mix frizzante di una coraggiosa narrazione di sé e di un repertorio sonoro variegato, creativo e internazionale dalle solide fondamenta pop, dance e house.
Come già accennato, il focus della narrazione sono le fragilità della cantante e il racconto di sé e della propria evoluzione personale e artistica. Quest’evoluzione è costantemente accompagnata da un forte senso di emancipazione e indipendenza, così come ha dichiarato Elodie stessa in un’intervista con Mattia Barro: “[…] Sono una donna ‘stronza’, una donna che non ha paura di essere. Vorrei passasse il messaggio dell’accettazione di sé. […] Parlo sempre di amore […] però lo faccio con sfacciataggine”. Per quanto possa essere doloroso, raccontarsi sinceramente e mettersi in gioco equivale, a mio avviso, a giocare una carta vincente. Ok. Respira è proprio la carta vincente che Elodie e il suo team hanno giocato abilmente.
Per quanto concerne le sonorità, in questo progetto se ne possono ritrovare varie, dalla dance-pop di Confessions On A Dancefloor (2005) di Madonna al French touch degli anni Novanta (es. in Danse La Vie e Strobo). La squadra dietro la cantante ha però dimostrato brillantemente di poter apporre una buona dose di originalità alle sopraccitate ispirazioni: basti pensare che alla produzione del disco hanno partecipato artisti del calibro di Dardust, Elisa (la cui penna è riconducibile a Bagno a mezzanotte) e Mahmood (impossibile non considerare Purple In The Sky e Mai Più come dei marchi di fabbrica). Un altro esempio è dato dai riferimenti ad alcuni grandi nomi della musica italiana, come Se telefonando di Mina in Due e Il cielo in una stanza di Gino Paoli in Strobo e Una Come Cento.
Nonostante si tratti di uno dei miei progetti preferiti del 2023, riconosco che Ok. Respira presenta alcuni limiti che non permettono all’album di sprigionare tutto il suo potenziale. Il più evidente è il forte stacco sonoro tra le prime sei canzoni (da Purple In The Sky a Mai Più) e il resto dell’album. Dal punto di vista della narrazione, l’album funziona perché viene narrata una storia abbastanza lineare, a tappe definite. Tuttavia, relegare il ballare il proprio dolore e la propria vita dal punto di vista musicale alle prime sei tracce e adottare sonorità fin troppo diverse che smorzano i toni (dai suoni caraibici di Tribale alle ballad come Apocalisse e Una Come Cento, per non parlare del battito lento e degli archi di Proiettili che stonano con la dance iniziale) significa privare il progetto di una poliedricità ragionata e astutamente composita.
È stato poi evidenziato come il fatto di avere un team numeroso possa essere deleterio per l’organicità del progetto. Tuttavia, nel caso di Ok. Respira sarebbe meglio precisare che ci troviamo di fronte a un’arma a doppio taglio. Da una parte, c’è appunto il rischio della mancata organicità sonora – abbiamo visto come si sia effettivamente concretizzato; dall’altra parte, l’alta partecipazione alla scrittura e alla produzione è una forza dell’album, soprattutto dal punto di vista della narrazione: l’evoluzione di Elodie arriva forte e chiara attraverso i testi e la loro interpretazione.
Un altro limite in senso lato di Ok. Respira è la scelta dei sette singoli, pubblicati nel corso di un anno e mezzo prima dell’album. Ciò che mi è difficile comprendere è il criterio con cui sono stati scelti perché, nell’ordine in cui sono stati lanciati, sopprimono completamente la dimensione essenziale di organicità della storia narrata. Basti pensare che i primi cinque singoli pubblicati tra il 2021 e il 2022 sono stati Vertigine, Bagno a mezzanotte, Tribale, Proiettili e Ok. Respira, i quali, in quest’ordine, non presentano alcun collegamento narrativo.
Elodie al Forum
Il primo concerto di Elodie al Mediolanum Forum di Assago il 12 maggio 2023 costituisce un passaggio fondamentale per la sua affermazione in quanto popstar italiana per eccellenza. In molti hanno applaudito questo concerto, sottolineando come sia stato uno spettacolo d’ispirazione internazionale in grado di alzare gli standard della concezione di “show pop” in Italia. È doveroso prendere in considerazione come l’enorme produzione del suo team ha saputo curare tutto nei minimi dettagli: basti pensare ai molteplici outfit firmati Valentino, alla presenza del corpo di ballo di quindici elementi e della band composta da dodici elementi e quattro coriste.
A mio avviso, una delle principali ispirazioni per uno spettacolo di tale portata non può che essere Dua Lipa con il suo iconico Future Nostalgia Tour, una serie di spettacoli altrettanto imponenti e mozzafiato (a cui Elodie ha assistito circa un anno prima, il 25 maggio 2022, proprio al Mediolanum Forum). Inoltre, la scelta di trasmettere il concerto in streaming su Prime Video e sul canale Twitch di Amazon Music Italia può essere considerata il corrispettivo del concerto digitale Studio 2054 della stella britannica, trasmesso in streaming circa tre anni fa. Secondo Valentina Caiani di GQ Italia, la trasmissione in streaming è uno dei punti di forza di Elodie al Forum assieme alla concezione di quella che doveva essere la sua unica data come un’immensa festa volta a celebrare il suo lungo percorso artistico assieme a tantissimi ospiti, tra cui Elisa, Paola & Chiara e Rkomi.
Nonostante qualche incidente di percorso, in particolare l’accusa di appropriazione culturale da parte della comunità ballroom italiana per le coreografie di noguing, ossia voguing eseguito da persone esterne alla scena (si è subito arrivati ad un chiarimento tra le parti), lo spettacolo dell’artista al Forum rappresenta un evento empowering. È infatti incoraggiante vedere una donna che è partita dalla periferia arrivare a risultati di questo tipo scommettendo sulla sua crescita in un ampio arco di tempo e sulla ricerca della propria identità, sia essa artistica o personale.
Con questo concerto, Elodie ha raggiunto vette molto alte – e ne raggiungerà altre. Una di queste è RED LIGHT.
RED LIGHT
È proprio dal concerto al Forum che prende ispirazione RED LIGHT, il “clubtape” (“Non è un disco, non è un EP. È un clubtape”) pubblicato a sorpresa il 6 ottobre 2023 che emana da tutti i pori queerness ed empowerment. Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, Elodie ha dichiarato: “Ho riguardato lo show e ho notato che mancava qualcosa, non ero pienamente soddisfatta. Mi mancava un po’ di cattiveria, di club, di quel mondo che mi ha cresciuta prima di fare la cantante. […] Vorrei che la gente che viene al mio concerto andasse a casa stanca, stremata”. Insomma, l’artista ha definito questo clubtape come un regalo al suo pubblico: per questo motivo, non entrerà nelle classifiche a seguito di una richiesta del suo team alla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana).
Le sonorità electro e dance dei sette pezzi accompagnano in maniera decisamente efficace la natura di manifesto politico, femminista e queer del progetto. In questo contesto, è di assoluta rilevanza la tempesta mediatica ai danni dell’artista per essersi mostrata senza veli nel video di A Fari Spenti, singolo che ha anticipato nei fatti il clubtape. Sempre in conferenza stampa, Elodie ha ribadito come il suo corpo appartenga a lei e solo a lei: “[È] il mio manifesto di donna libera. Posso usarlo come voglio, è arte e libertà”.
Ed è ciò che ha fatto anche con la copertina, disegnata dal fumettista Milo Manara prendendo come spunto i fotogrammi che hanno destato fin troppo scalpore. Un dettaglio importante, tuttavia, è il fatto di aver disegnato la mano della cantante a pugno, come a sottolineare il dovere della lotta contro il sessismo asfissiante che domina in Italia.
Un’ulteriore risposta alle polemiche la si trova in Elle, la terza traccia del clubtape nel cui video vediamo un’Elodie in veste di Statua della Libertà versione anni Duemila (o Y2K): “Mi vorrebbero vestire, mi vorrebbero coprire / Ma sono qui per provocare, per dare un po’ di magia”. Il dichiarato obiettivo di provocazione contribuisce a spiegare il ruolo chiave dell’immagine in RED LIGHT: ad ogni canzone, è associato un visual che catapulta le spettatrici e gli spettatori in un universo di clubbing intriso di edonismo berlinese (vedi Red Light, Euphoria e Lontano Da Qui), in uno spazio sicuro per le donne e le persone della comunità LGBTQ+. Un’eccezione importante per quanto riguarda l’estetica clubbing è rappresentata da Glamour, brano ironico nei confronti del mondo della moda e della sua esclusività e nel cui video camp appare la “maniaca della moda” Anna Dello Russo, icona del settore e già direttrice creativa di Vogue Japan.
Sarebbe ingenuo non considerare il clubtape come un importante apice di tutto il percorso di Elodie di quest’ultimo anno. Se in Ok. Respira la cantante ha cominciato a sperimentare e a mettersi in gioco, la sperimentazione artistica esplode e pervade RED LIGHT, così come gli influssi provenienti dal pop mondiale: Madonna e il suo Confessions On A Dancefloor, Beyoncé e le transizioni tra le canzoni (vedi Renaissance), Miley Cyrus, Ariana Grande (alcuni fotogrammi di A Fari Spenti richiamano il video di God is a woman) e il rosso di Doja Cat che, durante il ritornello, domina i video di Euphoria e Ascendente. Inoltre, il racconto delle proprie fragilità al centro di Ok. Respira lascia spazio alla leggerezza del clubbing, senza che la sua potenza in quanto strumento di lotta queer-femminista venga sottovalutata.
Rendere giustizia ad un percorso evolutivo del genere non è facile, anzi, è quasi impossibile. Spaziando da temi personali a questioni politiche con la sua musica, Elodie è l’emblema della donna libera, emancipata, forte, capace di ripartire da sé. Allo stesso tempo, è una persona fragile e in costante lotta contro i suoi limiti. È proprio per quest’ultimo fatto che si è guadagnata la mia stima: è consapevole di non essere la migliore e non aspira ad esserlo. Senza dubbio, punta ad essere brava senza la necessità di paragonarsi ad altri artisti e ai loro percorsi.
Per questo, credo fermamente che Elodie voglia fare ciò che le pare: Vuole mettersi alla prova con il cinema? Lo fa. Vuole sperimentare con del pop dal sapore internazionale? Lo fa. Vuole mettersi a nudo sia metaforicamente che letteralmente? Lo fa. Ed è pronta a zittire le cattiverie dei moralisti da tastiera.
A mio modestissimo avviso, tutto ciò rende Elodie la popstar italiana per antonomasia.
Carə lettorə , non mi resta altro che dirti: Ok. Respira. E balla sotto la Red Light fino allo sfinimento.
Ti lascio qualche link per saperne di più:
- http://www.anonimacinefili.it/2022/10/07/ti-mangio-il-cuore-elodie/
- https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/10605/elodie-ok-respira
- https://www.ondarock.it/recensioni/2023-elodie-okrespira.htm
- https://it.wikipedia.org/wiki/OK._Respira
- https://www.rollingstone.it/musica/live/elodie-al-forum-di-assago-ok-hai-spaccato/744521/
- https://www.rockol.it/news-737242/elodie-al-forum-di-milano-uno-show-internazionale-ospiti-e-scaletta
- https://www.gqitalia.it/gallery/elodie-al-forum-foto-recensione-look-valentino
- https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/la-comunita-ballroom-contro-elodie-perche-hai-portato-sul-palco-persone-esterne-alla-scena/745074/
- https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/caso-ballroom-elodie-si-e-scusata/745401/
- https://www.rollingstone.it/musica/elodie-presenta-red-light-il-nuovo-progetto-fatto-per-far-ballare-i-fan/794952/
[…] di essere più vulnerabile con il suo ultimo album. Se in genere il racconto sincero di sé è una carta vincente (es. Elodie con Ok. Respira), in questo caso risulta un po’ ovattato, tenendoci ben distanti […]