Lunedì 3 giugno 2024, ore 14:00. Mentre mi recavo all’università per sostenere un esame, ero al telefono con due mie amiche per scegliere i nostri posti per il concerto di Elodie a San Siro dell’anno dopo. I biglietti per The Stadium Show erano stati appena messi in vendita, la tensione per assicurarci dei bei posti era alta: per fortuna – o meglio, per ingegno delle mie amiche al computer – li abbiamo conquistati, frontali rispetto al palco, a dir poco ottimi. Dopo quel momento, non ci restava che attendere 370 giorni, tra aspettative, entusiasmo ed estrema curiosità. Infatti, l’unico singolo pubblicato in quel periodo da MI AMI MI ODI, il quinto album in studio della popstar romana, era stato Black Nirvana; invece, l’album stesso è stato pubblicato il 2 maggio scorso, poco più di un mese prima del concerto.
Tra i vari singoli, il 75° Festival di Sanremo e la pubblicazione dell’album, quei 370 giorni sono passati in un batter d’occhio e mi sono ritrovato nello stadio meneghino ad assistere a uno show pop di alto livello, dal respiro internazionale, unico nel suo genere nel panorama musicale italiano. Dopo l’apertura con alcune delle sue hit estive (Tribale, Black Nirvana e Guaranà), è iniziato il vero e proprio spettacolo diviso in quattro atti, ognuno dei quali racconta una sfumatura della personalità di Elodie attraverso tutto il suo repertorio discografico.
Audace ha aperto la pièce colossale come una dichiarazione d’intenti. In una tutina maculata firmata Roberto Cavalli, Elodie si è esibita, accompagnata dal suo corpo di ballo, dalla finestra sul grande schermo con Odio Amore Chimico, 1 ora e Di Nuovo, per poi fare il suo ingresso sul palco principale con una frusta in mano per Mi Ami Mi Odi, pronta a dominare San Siro. È dopo Ok. Respira, singolo tratto dall’album omonimo del 2023, che è iniziata la sensualità travolgente a suon di rock, al fianco di due ospiti inaspettatə: Achille Lauro (con Folle città, cover con cui si sono esibiti allo scorso Festival di Sanremo, e Rolls Royce) e Gianna Nannini (con America), minuti durante i quali lo stadio sembrava crollare dall’energia che si propagava dal palco agli spalti.

Galattica ci ha poi catapultatə nell’universo LGBTQ+, in particolare delle donne transgender, con la proiezione di alcuni estratti da Coppe di silicone, docufilm della performer e attivista Ambrosia Fortuna. Come un cielo stellato d’estate, il secondo atto è stato indubbiamente il più intimo e luminoso. Proprio con Ambrosia al suo fianco, Elodie ha aperto il secondo atto sulle note di Andromeda, sfoggiando un abito in perline di The Attico, per poi spaziare dalla commovente Vertigine a Feeling. Il pubblico si è preso un momento di pausa dai brani cantati a squarciagola con l’intermezzo di Nina Kraviz, dj russa di fama mondiale dalle sonorità minimal techno, tra cui spicca Ghetto Kraviz, campionata in Purple In The Sky (traccia apripista del quarto album di Elodie, Ok. Respira).
Atto terzo. San Siro si è tinto di rosso: è arrivato il momento di Erotica. Voluttuosa e disinibita, la cantante romana ha indossato i panni della maîtresse del suo Erotic Show, pronta a divorarsi il palco e ad annientare i pregiudizi di «certa gente con le idee confuse». Dopo una cover estremamente seducente e osé di Pop porno de Il Genio, si è entratə nel vivo dello show con Red Light, brano dell’omonimo clubtape pubblicato il 6 ottobre 2023, senza lasciare in disparte altre canzoni in quattro quarti come A Fari Spenti, Ascendente, Euphoria e, sorprendentemente, Strobo. Durante Erotica, Elodie ha sprigionato tutto il suo potenziale da popstar: microfono ad archetto, corsetto di Mugler e stivali su misura di Jimmy Choo, coreografie impeccabili. Tra cassa dritta ed energia alle stelle, questo è stato il momento della pratica convinta della libertà di essere ed esistere.
Al centro della libertà c’è stato proprio il quarto e ultimo atto, Magnetica. All’inizio, il suo elegantissimo abito bianco firmato Amiri avrebbe potuto trarre in inganno: le aspettative avrebbero potuto ricadere su un momento più drammatico e intimo, incentrato su tre delle sue hit sanremesi (Tutta Colpa Mia, Due e Dimenticarsi alle 7). Tuttavia, quest’atto si rivela essere quello più politico, la vera dichiarazione d’intenti dello spettacolo e di tutto il lavoro di Elodie. Durante Dimenticarsi alle 7, è stata infatti affiancata sul palco da Naomi Tisdale, Amanda Lewinsky, Angel McQueen e Jamila Solis, drag queen de La Boum, istituzione della vita notturna queer milanese, mentre sulla finestra nello schermo principale si affacciava Sypario, la quale aveva preso parte al video della canzone. Imponente e sbrilluccicante, l’artista si fa portavoce contro l’oppressione e la discriminazione, appropriandosi di una certa retorica d’oltreoceano di estrema destra e trasformandola in un potente messaggio d’inclusività e giustizia sociale:
«Noi non torniamo indietro. Noi andiamo oltre! E lo facciamo con un nuovo grido. Un nuovo sogno. Una nuova sigla. MEGA è Make Equality Great Again. Per chi ha amato di nascosto. Per chi ha lottato sorridendo. Per chi oggi brilla. MEGA è Magnetica, Erotica, Galattica, Audace!»

L’Encore ha ceduto il passo a un ulteriore livello di girl power con la partecipazione di Gaia: tutto San Siro ha cantato a pieni polmoni e ballato come se non ci fosse un domani al ritmo di Ciclone e CHIAMO IO CHIAMI TU («il peggior incubo di Davide Maggio», hanno commentato alcuni utenti sul web, facendo riferimento a un giornalista dalle uscite discutibili, se non misogine, nei confronti di entrambe le artiste). Dulcis in fundo, non può essere lasciata in un angolo Bagno a mezzanotte, culmine di questo colossale spettacolo catartico, teatrale, politico.
The Stadium Show e i suoi quattro atti non sono, in realtà, mero racconto personale di Elodie e delle sue sfumature. Sono un’esperienza collettiva che vanno oltre la performance: la sfrontatezza, la fedeltà a sé stessə e la determinazione per un mondo più equo sono punto d’incontro e dialogo tra la popstar romana e il suo pubblico di 45.000 spettatrici e spettatori. Nonostante le speculazioni su un possibile flop di partecipazioni e alcuni problemi di acustica, comuni a San Siro, e di concezione dello show solamente in senso bidimensionale, questo è uno dei migliori concerti che abbia mai visto in tempi recenti: senza ombra di dubbio, MEGA!
Nota
Le informazioni sugli outfit di Elodie al The Stadium Show sono tratte da P. Armelli, Elodie a San Siro riscrive un concerto pop secondo le sue regole e contro ogni cliché (anche nei look), in “Vogue Italia”, 2025, https://www.vogue.it/article/elodie-san-siro-concerto-ospiti-look. Consultato in data 9 giugno 2025.

Gioele Sotgiu
Linguista di formazione, attualmente studia Economia e Relazioni Internazionali tra Italia e Germania. Amante della comicità sagace e della cucina di suo padre, s’interessa di musica pop, sociolinguistica, politica ed economia internazionale. Quando, tra le varie faccende, non corregge con smodata pignoleria o scrive delle cosucce per L’Eclisse, potete trovarlo in biblioteca, al bar con una buona birra, oppure in viaggio verso le più disparate mete mitteleuropee o la sua amata Sardegna.