Y2K Nostalgia
Pochi mesi fa, mi trovavo a girovagare per il centro commerciale in cerca di un nuovo outfit accattivante che potesse esprimere al meglio i miei gusti e fu lì che, per la prima volta in tutta la mia vita, vidi dal vivo i jeans a vita bassa.
Probabilmente nessuno di noi nato tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila se li ricorda troppo bene, me compresa. Nonostante la poca familiarità, scattò un innamoramento a prima vista, ed eccoli diventati il mio capo d’abbigliamento preferito. Mai mi sarei aspettata di rivederli in circolazione, tanto meno di indossarli quasi quotidianamente, e di ciò devo ringraziare un fenomeno in particolare che colpisce proprio noi gen-Z.
Il decennio Duemilaventi, benché solo agli inizi, ha già visto il ritorno in voga di tantissimi stili, oggetti e serie tv tipici degli anni Duemila dando origine al fenomeno denominato Year 2000 Nostalgia, tradotto letteralmente in nostalgia degli anni 2000.
Chi non vorrebbe ritornare con la mente a quando tutto era più semplice? Parliamo di tempi ormai relativamente lontani, in cui tornavamo a casa da scuola e con la nostra classica merenda pomeridiana ci mettevamo davanti alla televisione pronti a fare zapping tra Il mondo di Patty, qualche episodio di Naruto e molti altri ancora.
Ad essere ‘semplice’ in realtà era solo il fatto che fossimo dei bambini, questo è ciò che ci manca. La spensieratezza e la giocosità della nostra infanzia che ora, da adulti, stiamo cercando di far riemergere riportando in auge tutto ciò di più caratteristico e che andava di tendenza in quegli anni. Non a caso capi d’abbigliamento come i pantaloni a vita bassa, le tute di velluto e i jeans larghi stanno tornando di moda ancora più forti di prima. Con essi vediamo anche il make-up riapplicato e rivisitato per adattarsi alle correnti contemporanee.
Bisogna dire che la ‘nostalgia’ non si ferma esclusivamente agli aspetti estetici. Altro esempio di y2k nostalgia è emerso con l’apertura della piattaforma Disney+, ossia il nuovo servizio streaming che, proprio in questi ultimi anni, ha rilanciato i grandi classici, dando la possibilità anche ai più piccoli di scoprirli.
Vediamo tornare di moda, con un certo tono malinconico, film come Camp Rock o High School Musical o serie tv come Quelli dell’intervallo e alla nostalgia si aggiunge una rivalutazione critica di cui siamo protagonisti. Se prima li visionavamo con occhi infantili di chi stravedeva per Zac Efron e Demi Lovato, adesso ci rendiamo conto sia del cringe di alcune scene, sia della possibilità di immedesimazione nei panni di molti dei nostri personaggi preferiti.
Partendo da un esempio personale, mi rivedo molto nei panni della pigra Alex Russo – Selena Gomez ne I Maghi di Waverly – sempre pronta a farsi una pennichella e uno spuntino, e non sono l’unica! Infatti confrontandomi con altri miei coetanei ho ricevuto risposte altrettanto peculiari come ‘Io mi rivedo in Ned di Ned-Scuola di sopravvivenza, anonimo e non troppo popolare ma soddisfatto nel suo piccolo’ o ancora ‘Timmy di Due Fantagenitori. Nonostante le avversità aveva una grande immaginazione e voleva bene ai suoi amici’. Mi è stato raccontato persino di come ci si può sentire una Fiona – Shrek-, da principio dura, forte, ma nel profondo fragile e sognatrice.
In molti hanno pensato che rifugiarsi nei comfort movies della propria infanzia possa avere molti effetti benefici: dopotutto, sono in grado di fronteggiare il sentimento melanconico facendoci fare un balzo indietro nel tempo e, ad aiutare in questa impresa, contribuisce anche il reboot attuale di molte serie tv iconiche, oltre che il ritorno in scena di cantanti quali Avril Lavigne, Big Time Rush, persino le Spice Girls con il loro tour del 2019.
Velo di tristezza a parte, non dobbiamo dimenticarci della nostra individualità generazionale, motivo per il quale tengo a sottolineare che non ci limitiamo a fare un copia e incolla di ciò che è stato. Ovviamente apprezziamo tutti una serata a tema Britney Spears in cui cantare le sue top hit; d’altro canto guardiamo avanti, al progresso, per questo siamo riusciti a rielaborare, a modo nostro, canzoni e stili al fine di adattarli all’odierno ambiente social–tecnologico.
Partendo da TikTok, osserviamo la forza mediatica che ha fatto riscalare le classifiche alla vecchia I’m Blue degli Eiffel 65 (1997), ora remixata da David Guetta e usata viralmente in moltissimi video. Sempre sulla medesima piattaforma si assiste ad una carrellata di make-up tutorial che ci descrivono il modo più efficace per ottenere un trucco stile Duemila, senza uscirne con una faccia arancione rispetto al corpo. A darcene un esempio è l’instagrammer e tiktoker Michaila Cothran (a destra), che presenta abbinamenti perfetti e trucco impeccabile ispirando molte persone a creare, a loro volta, nuovi look e combinazioni. Come ci fa vedere la stessa Michaila, non c’è modo migliore per farlo se non attraverso il thrifting, o, come diremmo sconvenientemente in italiano, l’atto del comprare vestiti usati di seconda mano.
Questa tendenza Y2K, unita al fervente movimento ecosostenibile e al comune disprezzo per la cultura consumistica e capitalistica, ha portato tanti ragazzi di oggi a sdoganare l’idea negativa che risiedeva nel concetto di riutilizzo di vestiti usati: non è solo una scelta sostenibile ma anche economicamente vantaggiosa. Si ridà luce a capi vintage, tra cui proprio quelli di cui abbiamo parlato fino ad ora, e rende sicuramente più semplice l’aderenza a questo stile.
C’è da dire che, sfortunatamente, il fenomeno sia più popolare in paesi esteri che in Italia, dove risulta più difficile trovare thrifting stores, ma non per questo impossibile. Proprio a Milano troviamo l’Humana Vintage, casa di svariati abiti provenienti da molte epoche diverse. Qualvolta non possiate raggiungere questa sede, quella di Roma, Firenze o Bologna, non temete perché, anche online, è ormai possibile recuperare pezzi unici attraverso l’applicazione Vinted. Qui vengono messi in vendita tantissimi oggetti, tra cui vestiti o accessori fuori produzione e tanto altro ancora.
Le possibilità non terminano, se pensiamo che persino i nostri genitori o fratelli e sorelle maggiori potrebbero avere ciò che stiamo ricercando, anche se impolverato e dimenticato in un angolo dell’armadio. Se ripenso a tutti gli splendidi vestiti che mia sorella, classe 87’, ha dato via! Quante opportunità sprecate!
Per cui tenetevi stretti quelli che avete ora perchè, un giorno, potrebbero tornarvi utili grazie ad altri comeback come questo. Dopotutto abbiamo assistito in principio al ritorno degli anni Ottanta, complice il programma Stranger Things, successivamente l’ondata anni Novanta, e chissà cosa ci aspetterà in futuro. Chi ha provato a predire la prossima moda, ha suggerito un throwback 2010 con i suoi leggins stravaganti con sopra la famosissima stampa a galassia, magari pure i fantomatici tatuaggi a baffo sulle dita in pieno stile hipster. Qualunque sia la futura tendenza che ci aspetta, preferisco godermi la Y2KNostalgia e crogiolare ancora un po’ nei miei nuovi jeans a vita bassa.