Un comico, un palco, un microfono: bastano questi tre elementi per dare il via ad uno spettacolo di stand-up comedy. L’ambientazione semplice e minimale ospita le battute brillanti dell’artista, creando così un’atmosfera accogliente in cui la risata si dimostra il collante umano più efficace da condividere con gli altri.
Potreste aver sentito parlare di stand-up comedy negli ultimi tempi: in Italia sta (finalmente) prendendo piede, andando a sostituire, almeno in parte, la comicità di Colorado, Zelig e compagnia bella. In realtà, questo stile di comicità esiste da molto tempo: ha mosso i primi passi negli Stati Uniti, a metà del secolo scorso, grazie al geniale Lenny Bruce (personaggio anche ripreso dalla serie tv di Amazon Prime La fantastica signora Maisel, che racconta la storia di una donna proveniente da una ricca e rispettata famiglia nella New York degli anni ‘50 che scopre di avere talento come comica).
Da Lenny Bruce e dal suo arresto per oscenità (aveva pronunciato in pubblico parole vietate perché considerate “sporche”) sono fiorite le lotte per la libertà di parola negli Stati Uniti e, di conseguenza, le carriere dei pionieri della stand-up: George Carlin, Bill Hicks, Richard Pryor, solo per citarne alcuni.
Lo stand-up comedian si rivolge direttamente al pubblico e si nutre dell’energia che scaturisce dall’interazione con esso. Sul palco, prende in giro la società nella quale l’artista stesso e chi lo ascolta sguazzano quotidianamente, mette a nudo i comportamenti spontanei, buffi e irrazionali di tutti noi, rivestendoli di brillante umorismo. Il contenuto politico-sociale è uno dei preferiti dello stand-upper, e prendere in giro o demolire i comportamenti dello spettatore serve anche per sfidare i sentimenti morali convenzionali. La risata riveste spesso una funzione catartica, per rivelare le nostre ipocrisie e la realtà che tendiamo ad auto-censurare, perché è attraverso un momento di svago fatto di grosse e grasse risate che riusciamo davvero a leggere la quotidianità e renderci conto di tutte le sue contraddizioni.
Per tutti quelli che voglio avvicinarsi al mondo della stand-up, o semplicemente per quelli che stanno cercando qualcosa di nuovo con cui trascorrere una serata divertente: eccovi qualche consiglio. Buona visione!
Gli anglofoni:
Daniel Sloss, Puzzle (disponibile su Netflix)
Giovane scozzese che ormai fa sold out in tutti i suoi spettacoli. La sua particolarità? Negli ultimi 20 minuti di ogni esibizione sorprende il pubblico con riflessioni brillanti e sconcertanti: in Puzzle parla della sua idea di amore. Vi dico solo che questo special è stato accreditato come responsabile di moltissimi divorzi e rotture di fidanzamenti.
Bo Burnham, Sad
Giovanissimo comico che piuttosto che parlare normalmente, decide di farci ridere cantando. Bellissima anche Lower your expectations, per tuttə quellə che si sentono un po’ sfigatə in amore.
Louis C. K., Of course but maybe
Uno dei capostipiti della stand-up, recentemente sotto accusa per violenze sessuali denunciate grazie al movimento #MeToo. Se separare l’artista dalla persona lo lascio decidere a voi, intanto vi lascio il link di uno dei suoi pezzi più celebri.
Iliza Shlesinger, What’s my middlename
Una grande comica donna in mezzo a un mondo da sempre popolato principalmente da uomini. Con il suo stile irriverente, prende in giro e scherza sui comportamenti della maggior parte delle ragazze: la adorerete.
Tom Segura, Mostly stories (disponibile su Netflix)
Nello spettacolo di Netflix filmato a Sydney, Tom Segura conferma il suo stile senza peli sulla lingua.
Aziz Ansari, Live at Madison Square Garden (disponibile su Netflix)
Comico di origini indiane che potreste conoscere per le serie TV Parks and recreations e Master of none. Lo adorerete per le facce buffissime che fa durante lo spettacolo e le sue interessanti riflessioni sulle relazioni moderne.
Chris Rock, Tamborine (disponibile su Netflix)
Leggendario comico statunitense, ha iniziato la sua carriera negli anni ’80. Questo è il suo ultimo special per Netflix, dove parla di razzismo, di religione e del suo recente divorzio.
Gli italiani:
Francesco de Carlo, Cose di questo mondo (disponibile su Netflix)
Comico romano che lavora molto anche all’estero, riuscendo ad adattarsi a diversi stili di umorismo. Il suo spettacolo su Netflix è uno dei soli 3 dedicati a comici italiani.
Edoardo Ferrario, Temi caldi (disponibile su Netflix)
Classe ‘87, è stato uno dei primi a portare la stand up nel nostro paese e ad avere uno special su Netflix Italia, in cui parla di birre artigianali, oroscopi e viaggi zaino in spalla che si rivelano più difficili del previsto. Negli ultimi mesi, in mancanza di spettacoli dal vivo, tiene un podcast (Cachemire Podcast) insieme a Luca Ravenna, che vi consiglio.
Daniele Tinti, L’Aquila
Daniele Tinti è uno stand-up comedian che ha iniziato la sua carriera nei locali e teatri anni fa. Sul suo canale YouTube pubblica, oltre a spezzoni di suoi spettacoli, le puntate del suo podcast Tintoria. Consiglio il video qui sopra in particolare a tuttə quellə che hanno conseguito la maturità nel 2020 o la conseguiranno nel 2021.
Michela Giraud, Le psicofregne
In mezzo a un mondo da sempre popolato da uomini, spunta la divertentissima Michela Giraud, che, tra le altre cose, potreste aver visto recentemente in LOL, lo show prodotto da Amazon Prime Video.
Giorgio Montanini, La superiorità sessuale femminile
Uno dei maggiori “responsabili” dell’arrivo della stand-up nel nostro Paese: insieme a un gruppo di altri comici, partendo da un’idea di Filippo Giardina, ha dato origine nel 2009 a Satiriasi, che possiamo definire come il primo, vero progetto di stand-up comedy in Italia. I suoi pezzi sono molto “crudi” e le sue critiche alla società molto trasparenti: tutto questo fa scaturire interessanti riflessioni e risate catartiche. Personalmente, tra i comici italiani, Giorgio Montanini è quello che preferisco, vi consiglio quindi vivamente altre sue esibizioni: La prostituzione è colpa del maschilismo, Sbattezzarsi, Leggi e convenzioni.
Luca Ravenna, Amicizia uomo-donna
Comico milanese, da anni presente sulla scena stand-up italiana, potreste conoscerlo anche per il podcast che conduce insieme a Edoardo Ferrario (Cachemire Podcast) e la partecipazione allo show di Amazon Prime Video LOL.
di Eugenia Gandini
Nata a Milano, cresciuta a Pavia, mi sono trasferita a Torino per frequentare un corso di laurea di cui nessuno ricorda il nome (Scienze strategiche e della sicurezza, nel caso ve lo steste chiedendo). Cerco sempre di vedere il lato positivo in tutto, fino a sfiorare (dicono alcuni) la positività tossica, e mi contraddico facilmente. Un esempio? Ho sempre detto di non volermi sposare, ma su Notion ho già progettato il mio matrimonio e su Pinterest ho una cartella dedicata che aggiorno settimanalmente. Mi piacciono tante (troppe) cose, ma sul podio metterei: la pianificazione e l’organizzazione (anche di questa rivista), Nanni Moretti e le mele gialle (se nella vita i miei progetti falliranno, mi troverete a coltivarle sulle Alpi orientali).