1. La violenza e il sacro, René Girard {libro} – Il sacrificio del cervo sacro, Yorgos Lanthimos {film} – L’Antico Testamento, i libri dei profeti
Sei stanco del chiasso dei bambini dei vicini d’ombrellone e vorresti immolarli ad un Dio pagano? Il/la tuə partner russa e si porta la sabbia nella vostra pensione a due stelle e mezza e, nonostante tu l’ami, spesso pensi di soffocarlə con il cuscino? I tuoi amici ti hanno costretto a fare questa gita in barca dal prezzo esorbitante solo perché devono aggiornare il loro feed Instagram con delle foto in vela? Tranquillə, quello che provi è semplicemente il desiderio di vendicare la violenza contro di te. Invece di dare adito ai tuoi istinti da Amanda Knox-wannabe, cerca di capire come gli uomini del passato hanno smorzato l’onnipresenza della Violenza nelle loro società.
Girard ti guiderà sin nel cuore delle dinamiche della Violenza più nascoste e primitive; Lanthimos e La Bibbia, con le loro rappresentazioni emblematiche, ti faranno comprendere che, in fondo, è meglio affidarsi ad una giustizia trascendente (che essa sia la Magistratura o Dio o il Karma poco importa) piuttosto che sporcare di sangue il costume di Tezenis. Meglio non macchiarsi di crimini che prevedano una vendetta degli altri, se non si vuol diventare l’anatema della spiaggia.
2. Élite – Non ho mai… – Young Royals {tutte e tre serie Netflix}
È mese di prime e seconde dosi di vaccino. Per un paio di giorni ci si ritrova spesso stremati a mangiare gelato sul divano e a considerare la doccia come la peggior nemica. Mai come in questi momenti si desidera il collasso à la Morte di Marat in una di quelle vasche per anziani con seduta che Mastrota promette rivoluzioneranno la vita. La depressione e l’ansia montano, il pensiero diventa accelerato e non si riesce più a controllare la sua direzione e propagazione. È tempo di uccidere il nostro cervello con qualche teen fiction! Non ho mai capito fino in fondo la mia passione per i drammi adolescenziali: è un lascito dell’egemonia culturale di Mediaset nella mia educazione sentimentale? O forse ho nostalgia di quello che non ho mai avuto, storie d’amore tra adolescenti dai corpi fragranti afflitti da preoccupazioni piccolo-borghesi? In ogni caso è bene perdere qualche neurone ogni tanto e queste tre serie hanno tutto ciò che si può desiderare: quasi sesso, quasi nudità, quasi senso.
3. Poetry, Lee Chang Dong {film} – Macbeth, di William Shakespeare {tragedia} – White Chalk, PJ Harvey {album}
Ora che sei in vacanza è tempo di mettere via la postura performativa da studente di [inserisci facoltà] e dedicarsi all’arte!
(Post) Humanities? Puoi finalmente appoggiare il posacenere su quella stampa di Mapplethorpe in bianco e nero che tieni sul comodino per impressionare le tue one-night stands invece che tenerlo in mano mentre passeggi recitando Burqa di Gucci di M¥SS KETA a memoria. Liberati anche della tote bag di Shakespeare & Co. in cui tieni sempre un paio di Adelphi, una matita, il tuo pacchetto di sigarette – che non offri mai per non far mettere in dubbio la tua identità di studente al risparmio, anche se vivi con un budget di almeno 500€ al mese (affitto pagato dalla carta di papà).
Economia e Management? Cancella Twitter per un mese, seguire Elon Musk e Jeff Bezos non ti farà diventare più ricco, certamente più stupido. E la pagina Instagram del tuo progetto di management nato già fallito? Bloccala. Blocca anche Mentana e il Corriere della Sera e, ti scongiuro, smetti di pensare che leggere Domani ti renda di sinistra. Smetti proprio di pensare di poter essere di sinistra se frequenti la Bocconi, o la Cattolica, o la Luiss.
Medicina? Non hai un esame da 6 crediti che richiederà ore di studio per un corrispettivo 24 da preparare? Perché sei qui a leggere questo articolo? Ricorda che la tua vocazione presuppone l’annullamento di ogni ambizione culturale che esuli dal salvare vite. Fatti una cultura da un’altra parte, anzi meglio, non fartela e basta. Non vogliamo che i medici inizino a pensare e si deprimano, poi chi ci curerebbe?
Architettura e Design? Probabilmente stai fotografando la tua ombra o qualsiasi ombra in verità e intrecciando fili e perline, oppure versando la cera della candela profumata di Ikea sui tuoi orecchini di Aliexpress perché fa SUNNEI. Continua così.
Ingegneria? Stai leggendo l’articolo dal codice sorgente HTML?
Psicologia? Posa Totem e Tabù, rinnega l’Uomo e i suoi simboli e prova a dare un po’ di credito ai comportamentisti. La psicoterapia è una truffa simbolica, perché «l’essere umano è una truffa», come ti direbbe Marracash. Hai mai pensato ad una carriera come cognitivista? Psicologia sociale? E per piacere, smetti di dire che ti piacciono la tragedia greca, Stendhal e Dostoevskij per la “psicologia dei personaggi”. Leggere così è un insulto al tuo acume.
Rinunciamo agli aperitivi che gonfiano (che in verità sono l’unica maniera di sopportare le persone mediocri che ti circondano e la tua stessa mediocrità nel sopportarle) e dedichiamoci alla Poesia della vita (sempre se la capiamo)! Cosa serve per essere poeti? Cos’è l’arte (di vivere)? E soprattutto perché vivere nella tragedia della finzione e della performatività quando la vita è già abbastanza tragica di suo? Saliamo sul palco coi nostri struts and frets come i poveri attori che siamo, non come le nostre proiezioni.
di Nikolin Lasku
Studiavo medicina, mi sono perso e ritrovato a lettere moderne. Leggo di critica sociale da un iPhone lilla. Mi piace scrivere in stile advanced pop e ascoltare l’hyper-pop. Sono su Instagram @lsknkln