Credeteci, quando noi donne vi diciamo che siamo capaci di fare tutto. A costo di usare un cliché, posso affermare che la straordinaria Hedy Lamarr è la prova che siamo multitasking, e soprattutto che non ci facciamo definire dalla nostra carriera. Oltre a essere un’attrice, Lamarr era una straordinaria scienziata, a cui dobbiamo la scoperta del sistema per la codifica di informazioni da trasmettere sulle frequenze radio, ovvero delle basi per l’attuale tecnologia del wireless e del Wi-Fi. Ma andiamo con ordine.
Hedy Lamarr nacque come Hedwig Eva Maria Kiesler, nella Vienna del 1914, da una pianista ebrea e un direttore di banca. Fin da piccina il nonno le leggeva testi scientifici dalla sua ricca libreria, per farla addormentare, e forse questo influenzò la scelta di Hedwig di studiare ingegneria al Politecnico di Vienna. In realtà a 18 anni abbandonò gli studi scientifici per iniziare a recitare a Berlino, nella compagnia del famoso drammaturgo austriaco Max Reinhardt. Fu proprio in quegli anni che venne notata da un regista, Gustav Machaty, che era in viaggio di lavoro nella capitale tedesca. Questo la scelse come protagonista per il suo nuovo film, e nel luglio del 1932 Hedy si recò in Boemia per iniziare a girare Estasi: la partecipazione a questa pellicola condizionò la sua vita fino alla morte.
Estasi era un film non pornografico in cui però la protagonista ha una scena di nudo integrale. L’attrice ha sempre sostenuto che fu costretta da Machaty a recitare la scena del bagno nel fiume. “Il regista gridò: “Se non giriamo questa scena, il film sarà rovinato, e tu ci dovrai pagare i danni”. Ma lei protestava: «Non voglio. Io non voglio togliermi i vestiti. Pensavo ai miei genitori…per non parlare della troupe con cui stavamo girando, e il pubblico. Era impossibile!»”1. Hedy si era ritrovata con una troupe interamente maschile, isolata, e obbligata a proseguire con le riprese. Le testimonianze della troupe invece rivelano che la giovane Kiesler sapeva cosa aspettarsi. “In quanto protagonista del film, sapeva che doveva apparire nuda in alcune scene. Non protestò o strillò durante le riprese, e certo nessuno le tolse i vestiti”2.
La pellicola divenne celebre perché conteneva la prima scena nella storia del cinema mondiale di un orgasmo femminile. A causa di questo, il film fu oggetto di censure e venne, in alcuni casi, rimosso dal mercato. Per riflesso, però, questo accrebbe anche la fama di Hedy, che quell’anno si sposò con Fritz Mandl, proprietario di una fabbrica di armi. Sebbene di origini ebraiche, egli era antisemita e aderente all’austrofascismo, la dittatura instaurata in Austria tra il 1934 e il 1938 dal partito fascista Fronte Patriottico (Vaterländische Front). Nel 1934 Estasi venne presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove la “famigerata” scena suscitò un certo scalpore. Spinto dalla gelosia, il marito costrinse l’attrice a rinunciare alla carriera nel mondo dello spettacolo e cercò di acquisire tutte le copie esistenti del film per rimuoverle dalla circolazione.
Già all’epoca Hedwig possedeva una certa predisposizione per la matematica e seguiva spesso l’attività di Fritz, il quale stava progettando un sistema di frequenze per inviare segnali che, senza essere intercettati, potessero coordinare il lancio delle torpedini – le mine subacquee. Hedy Kiesler trascorse l’inverno 1936 a Sankt Moritz, dove si riunivano in vacanza i grandi nomi del cinema europeo, come Billy Wilder (specializzato in commedia e noir) e Leni Riefenstahl (esponente principale del cinema di propaganda nazista). Qui conobbe lo scrittore tedesco Erich Maria Remarque, fuggito in Svizzera per sfuggire al nazismo; ebbero una relazione terminata nell’estate 1937, quando lui conobbe Marlene Dietrich, il grande amore della sua vita. Dopo aver ottenuto il divorzio, Hedy si trasferì a Londra, dove il caso volle che incontrò Louis B. Mayer, il capo della casa cinematografica Metro Goldwyn Mayer, il quale era a caccia di nuovi talenti da reclutare. Inizialmente il produttore la giudicò per Estasi (“Con roba del genere a Hollywood non andrai da nessuna parte. Mai. Il culo di una donna è per suo marito, non per gli spettatori”3.), ma durante un viaggio insieme sul transatlantico Normandie, diretto verso gli Stati Uniti, egli si interessò abbastanza a Hedy da decidere di voler investire su di lei. Fu lui a scegliere il suo pseudonimo (soprattutto perché all’epoca non era opportuno avere un cognome tedesco a Hollywood), che evocava l’attrice del muto e ballerina di burlesque Barbara La Marr, la quale era stata definita “la donna più bella del mondo”. Non a caso, di lì a breve l’attrice di Estasi otterrà questa nomea per il pubblico cinematografico.
Così, grazie a Mayer, Hedy Lamarr debuttò a Hollywood con Un’americana nella Casbah (1938), un dramma romantico di John Cromwell, adattamento di un grande successo francese di Julien Duvivier. Sebbene la versione americana non ricevette critiche eccezionali4, il film ebbe molta importanza per la carriera dell’attrice, perché proprio a partire da quest’ultimo iniziarono a delinearsi le caratteristiche del personaggio di Hedy Lamarr, oltre che il suo look, come un marchio di fabbrica. Il suo fascino venne definito esotico ed europeo, con sfumature mediorientali. La sua bellezza era tale che Bob Kane, l’autore dei fumetti di Batman e suo grandissimo ammiratore, prese ispirazione da lei per creare il personaggio di Catwoman.
Con l’arrivo della Guerra in Europa, la produzione della MGM le ordinò di non apparire troppo straniera, specialmente perché proveniva dallo stesso paese di Hitler. A causa di ciò dovette “accentuare” certe abitudini imparate negli Stati Uniti, come portare i capelli lunghi o indossare meno gioielli, per far dimenticare al pubblico la propria origine. In realtà, Hedy non riusciva a darsi pace per quello che stava succedendo in Europa, e quando gli Stati Uniti scesero in guerra contro la Germania meditò di abbandonare la carriera di attrice per lavorare come ingegnere presso il Ministero della Difesa. Le erano rimasti impressi i discorsi che l’ex marito intratteneva con mercanti d’armi, e intendeva sfruttare le informazioni che si scambiavano riguardo a un metodo per guidare ordigni a distanza. Il fortunato incontro con il compositore e inventore statunitense George Antheil le diede la giusta spinta propulsiva per l’ideazione di un progetto concreto. I due si conobbero a Los Angeles, dove Hedy frequentava i salotti d’alta società e gli artisti più d’avanguardia dell’epoca. Antheil era un musicista molto originale, componeva i suoi brani usando 16 pianoforti e oggetti non convenzionali, come eliche di aeroplano e campanelli elettrici.
Lamarr voleva lavorare su un’idea sentita dal suo ex marito Fritz Mandl, quella di bloccare i segnali radio nemici per il telecontrollo di armi, ad esempio siluri. La scoperta più importante fu che la trasmissione di onde radio poteva essere trasferita da un canale radio all’altro a intervalli regolari, in una sequenza di successione dei canali nota però solo al trasmettitore e al ricevitore. Per usare una sequenza sincronizzata e concordata, Hedwig e George decisero di adottare un sistema simile a quello dei rotoli di carta perforati usati nelle pianole meccaniche (questo fu un suggerimento dettato dalle competenze da compositore di Antheil). Il loro Sistema di Comunicazione Segreta (SCS) ottenne il brevetto dall’Inventor Council l’1 agosto del 1942, e venne adottato come sistema di comunicazione a bordo delle navi statunitensi solo nel 1962, quando il brevetto era scaduto da tre anni.
Da questo momento, Hedy Lamarr osservò un cambiamento radicale nel suo stile di vita. Dopo che il suo brevetto fu “ufficializzato” e non più solo come segreto militare, iniziò a provare repulsione verso il mondo del cinema. L’ennesimo divorzio aveva prosciugato le sue finanze, e la sua salute mentale stava peggiorando. La accusarono nel 1966 di fingersi cleptomane (aveva rubato in un supermercato, ma lei sosteneva che fosse stato il suo manager a pagare) come strategia di lancio pubblicitario. La pubblicazione nello stesso anno della sua biografia, Ecstasy and me, non contribuì sicuramente a migliorare la sua immagine; la sua nomea di una delle donne più belle della storia del cinema era ormai finita nel dimenticatoio. Il libro raccontava nei minimi dettagli le avventure romantiche e sessuali dell’attrice. Qui le fonti sono contrastanti: Helen Gent su “Marie Claire”5 afferma che il libro fosse di suo pugno (ma scritto con l’aiuto di due ghostwriters), ma che appena mesi dopo Hedy citò in giudizio la casa editrice per quella biografia “falsa, scandalosa e volgare”6. Lamarr chiese un risarcimento di nove milioni, perché il materiale delle interviste incluse nel libro aveva preso un’accezione scandalistica, soprattutto quando si trattava della sua movimentata vita sentimentale. La transazione avvenne, ma il libro continuò ad essere pubblicato. Tuttora non è chiaro come si siano svolti realmente i fatti in merito a questa controversa biografia. Purtroppo, da quel momento Hollywood voltò le spalle all’attrice, che non venne mai più contattata per lavorare nel cinema statunitense.
Negli anni Novanta, dal momento in cui si è sollevato il segreto militare sul suo brevetto degli anni quaranta, la notizia della sua invenzione si diffuse a macchia d’olio e cominciarono i riconoscimenti: dall’Electronic Frontier Foundation all’Inventors Club of America, fino alla medaglia Kaplan, la più prestigiosa onorificenza austriaca per un inventore, nell’ottobre 1998. Ma a 84 anni Hedy non era più in grado di recarsi a Vienna per ritirarla. Morì in Florida nel gennaio 2000, per un arresto cardiaco.
Oggi, il nome di Hedy Lamarr viene spesso accostato esclusivamente alla sua carriera da attrice, allo scandalo di Estasi, alla sua bellezza esteriore. Ma si trattava soprattutto una donna in gamba, determinata a far valere la sua voce nell’ambito scientifico, prevalentemente maschile. Senza di lei non avremmo le basi per la moderna tecnologia telefonica applicata al Wi-Fi e al Bluetooth. Possa la sua storia essere un incentivo per tutte le donne dell’ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics): fatevi sentire.
Bibliografia
- Cit. in R. Barton, Hedy Lamarr: la vita e le invenzioni della donna più bella della storia del cinema, Castelvecchi, Roma 2011.
- J. Horak, High Class Whore: Hedy Lamarr’s Star Image in Hollywood, in «Cine-Action», 55 (2001).
- Cit. in H. Lamarr, Ecstasy and me: my life as a woman, Fawcett Crest Book, Greenwich Connecticut 1966, p. 320.
- https://www.allmovie.com/movie/v1457
- https://web.archive.org/web/20150721064936/https://au.lifestyle.yahoo.com/marie-claire/news-and-views/celebrity/a/5877676/hedy-lamarr-tarnished-star/
- Cit., Barton 2001, p. 285.
https://www.marieclaire.com/it/attualita/gossip/a26321095/hedy-lamarr-biografia/
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/hedwig-maria-kiesler/
di Vittoria Tosatto
Nata a Vimercate nel 2001 e cresciuta nei meandri della Brianza, frequento il corso di Lingue, Comunicazione e Media all’Università Cattolica di Milano, e ancora mi chiedo perchè ho scelto la vita da pendolare. Le mie “guilty pleasures” sono i musical, le aste e i libri che finiscono male. Assieme a Alessandro Orlandi gestisco la sezione di scrittura articoli, e spesso mi troverete a scrivere pezzi su letteratura, donne sconosciute della storia, e la cultura pop.