Ore 05:45: dopo una maratona di sei ore, passano davanti ai miei occhi i titoli di coda della Notte degli Oscar. Spengo la tv, mi dirigo verso il letto e non posso non provare un senso di delusione misto a vergogna. L’edizione 2022 delle statuette più celebri al mondo mi ha lasciato quasi indifferente. Sebbene ci sia stato un miglioramento in termini di qualità rispetto alla precedente (e ci voleva poco), non posso considerare quella del 2022 una notte indimenticabile. La serata sarà ricordata tristemente solo per lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock, e questo deve farci riflettere su come ormai gli Oscar abbiano perso l’appeal artistico di un tempo.
Per quanto mi riguarda, condanno apertamente il gesto di uno Smith impazzito che aggredisce il comico statunitense Chris Rock, il quale, nonostante la battuta infelice, non meritava un trattamento del genere. Peraltro, nel discorso di ritiro del premio, vinto per la sua interpretazione in King Richard (2022), Smith ha addirittura giustificato il gesto dicendo che «l’amore ti fa fare cose folli»1. Nonostante il gesto si sia trasformato in uno degli eventi più commentati degli ultimi 30 anni di Oscar (grazie soprattutto all’onda di meme), questa edizione non è riuscita a migliorare gli ascolti (si è passati dai 9 milioni del 2021 ai 15 di quest’anno2).
Ma come sono andati i nostri pronostici e chi ha vinto? Devo ammetterlo, nello scorso articolo avevo parteggiato per ‘casa Spielberg’ (West Side Story ha ricevuto solo l’Oscar come miglior attrice non protagonista). Non avevo lontanamente considerato la presenza di I segni del Cuore – CODA. Coda, vincitore di ben tre Oscar (Attore non protagonista a Troy Kotsur, Sceneggiatura non originale e Film), narra la storia di una ragazza, unica udente in una famiglia di sordomuti, che tenta di rincorrere il suo sogno canoro mentre aiuta la sua famiglia nella loro impresa peschereccia. La vittoria di Coda, a mio avviso, ha un senso più politico che artistico: l’Academy vuole far passare il messaggio di inclusione che da anni mette al centro delle sue scelte. Ma quand’è che questo tipo di criterio, morale anziché estetico, lascerà spazio al giudizio unicamente artistico?
Coda è un film piacevole, emozionante e per famiglie, ma non può essere lontanamente paragonato con altre pellicole in corsa. Drive My Car, Nightmare Alley, West Side Story e Il potere del cane, ad esempio, sono film che rendono Coda un microbo, in confronto alla loro grandezza cinematografica.
Nonostante la forzata vittoria di quest’ultimo, altri premi mi hanno dato soddisfazione. Dei cinque Oscar da noi pronosticati i a Dune, la pellicola di Denis Villeneuve ne ottiene ben 6 (Colonna Sonora, Sonoro, Effetti Speciali, Fotografia, Scenografia e Montaggio). Dune esce dalla serata come il vincitore incontrastato, aprendo le porte ai due seguiti già in produzione. Mentre, con mia sorpresa, i premi per i costumi e per la sceneggiatura originale vanno rispettivamente a Crudelia e Belfast, i nostri pronostici si rivelano corretti in Trucco e Attrice protagonista (vinti entrambi da Gli Occhi di Tammy Faye).
Le mie speranze per l’animazione si sono tristemente frantumate nella vittoria di Encanto, che sconfigge pellicole più meritevoli come Luca e Flee. Sorrentino si inchina, come avevamo previsto, al meraviglioso Drive My Car di Hamaguchi, che ottiene solo una statuetta. Confermato l’Oscar anche a Jane Campion (Il potere del cane) come miglior regista: la terza a vincere il premio dopo Kathryn Bigelow (The Hurt Locker) e Chloe Zhao (Nomadland). Dopo svariati premi musicali, ora Billie Eilish potrà sfoggiare anche il suo Oscar come migliore canzone, vinto per il “jamesbondiano” No Time To Die.
Conclude questo ventaglio di premi l’Oscar a Will Smith che, a mio malincuore, sconfigge Cumberbatch, Garfield, Washington e Bardem.
Nel complesso, il nostro pronostico indovina ben 12 Oscar: niente male, per essere la nostra prima volta.
Cari lettori e care lettrici, siamo giunti alla fine di questa edizione. Tra una presentazione dimenticabile e una comicità becera, possiamo concludere che la Notte degli Oscar 2022 sia stata una serata un po’ scialba (tralasciando le mosse di wrestling dell’incontro Smith – Rock). Spero vivamente che l’Academy continui a interrogarsi su come risollevare le sorti della notte più ambita da Hollywood, che rischia di morire piano piano nel corso degli anni.
L’appuntamento è rinnovato tra un anno: le statuette torneranno a colpire.
Note
1 Oscar 2022, il discorso tra le lacrime e le scuse all’Academy: «L’amore fa fare cose folli» – Repubblica Tv
2 Oscar 2022: gli ascolti registrano un +56% rispetto al 2021, ma rimangono tra i più bassi – MoviePlayer
[…] Dopo un anno le statuette tornano a colpire! Sembra passato poco dall’edizione 2022 degli Oscar, dallo schiaffo di Will Smith a Chris Rock e la vittoria come miglior film di Coda. Come ogni buona tradizione, siamo ancora qui a parlarne, a pronosticarne polemiche e vittorie. Dopo ben cinque anni, torna Jimmy Kimmel, uno dei volti più importanti della televisione americana, a prendere le redine della serata, che nella notte del 12 marzo si terrà come sempre al Dolby Theatre di Los Angeles. […]