Premessa
“Il sesto giorno l’umanità creò un’altra realtà e ne fu inghiottita”
Questo potrebbe essere il passo di una futura Bibbia, nata dalle ceneri dell’umanità e scritta da esseri che, di umano, non hanno più nulla, in un altro mondo e in altre stelle.
Non preoccupatevi non sto farneticando, né L’Eclisse si è trasformata, in un batter d’occhio, in una rivista complottista o predittiva. In un eccesso da futurologo, mi ha incuriosito in che modo i posteri, lontanissimi al nostro sguardo, potrebbero guardare l’attuale presente e le sue peripezie.
Grazie all’approdo definitivo dell’intelligenza artificiale, l’essere umano si domanda dove possano portare questi continui cambiamenti che minano la percezione della realtà stessa. La rivoluzione silenziosa del virtuale ci atterrisce e appare sempre meno sotto il nostro controllo.
Come sottolinea egregiamente il nostro Matteo Paguri nell’articolo Bodies of the Future, “è l’alba di una nuova umanità”: la nostra generazione è in mezzo ad un varco; un varco dove un piede è ancorato (chissà per quanto ancora) alla sua natura di home sapiens sapiens, mentre l’altro piede, non del tutto appoggiato, tocca appena con il tallone i nuovi lidi dell’essere umano.
Questa immagine, che rimanda agli scenari nietzschiani di 2001:Odissea nello spazio e alla corporeità del nuovo essere umano di Crimes of the future, non distoglie lo sguardo da un presente in perenne balia di un’accelerazione storica senza freno.
Le frontiere della nuova realtà – quella virtuale – che sempre più si confonde con quella primigenia, mostra innumerevoli sfaccettature. Come un futuro alternativo, il virtuale ci mostra immagini impossibili ma estremamente reali, e sprigiona totalmente le perversioni più particolari dell’essere umano, corrompendo definitivamente la distinzione tra vero e falso, che fino a poco tempo fa ci sembrava così netta.
Così il bianco e il nero si tramutano in grigio, il virtuale si fonde con il reale, i paradigmi basilari saltano, il cervello fa sempre più fatica a distinguere ciò che vede. Mentre fusioni di reale e virtuale hanno successo (Pokemon Go) e nuove esperienze propongono spazi mai pensati (ABBA Voyage), come Kant davanti a un’eruzione, il sublime virtuale attrae e spaventa il suo stesso creatore.
Ancor più sconvolgente pensare come il punto cui siamo arrivati oggi abbia radici profonde nella nostra storia. Come leggerete in La vera realtà di Erika Pagliarini, fu il filosofo Leibniz, nel lontano XVII secolo, a parlare per la prima volta del ragionamento come computazione. Dal suo contributo sono scaturite le rivoluzioni tecnologiche che hanno portato l’essere umano nella condizione in cui è oggi.
Probabilmente Leibniz non immaginava di star formulando un pensiero che avrebbe mutato completamente la percezione della realtà da parte dell’uomo, ridefinendo anche l’arte stessa (come scrive Valentina Oger in ABBA live dal 1976 – solo per questa sera!).
Se le scritture sacre di un futuro siderale narreranno di un’umanità fatta di carne, stanca della propria mortalità e selvatichezza, che un giorno creò un nuovo universo, allora quell’umanità potrebbe essere vista come divina oppure come demonica. Sentenza ai posteri.
La Redazione
Indice
- Premessa della Redazione……………………………………………………………………p.1
- La vera realtà di E. Pagliarini……………………………………………………………………………p.2
- Bodies of the Future di M. Paguri………………………………………………………………………….p.3
- ABBA live dal 1976 – solo per questa sera! di V. Oger……………………………………………..p.4