Premessa
Nel 1962, il filosofo statunitense Thomas Kuhn pubblicò la sua opera principale, nella quale analizzava secondo il suo punto di vista la Scienza nella sua complessità. In particolare, egli sosteneva come il progresso scientifico fosse un ciclico alternarsi tra un periodo di scienza “normale”, in cui la comunità scientifica si dedica a esplorare a fondo il modello teorico vigente in una data epoca, e un periodo di “rivoluzione” innescato dall’accumularsi di tutte quelle incongruenze tra previsioni del modello teorico e risultati sperimentali via via emergenti durante la sua esplorazione: si rende quindi necessario un repentino e violento cambio di paradigma. Dato che nel 2001 l’UNESCO ha deciso di istituire per il 10 novembre la Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, abbiamo ritenuto utile chiederci, e chiedere: che fase stiamo vivendo? Siamo in una fase normale o rivoluzionaria? E questa attribuzione di normalità o straordinarietà è puramente legata ai misteriosi laboratori di università e istituti di ricerca, oppure la si può allargare anche ad altri ambiti del nostro vivere?
Parziale risposta ci arriva direttamente dall’UNESCO e dalla intitolazione ufficiale della Giornata: infatti, l’ultima grande rivoluzione scientifica, quella del silicio, ha saldato a un livello ancora più profondo, più individuale e domestico, la già storica connessione tra ciò che si studia e si sperimenta nei laboratori e quello che si vive quotidianamente. Ogni giorno ci interfacciamo con strumenti in grado di muovere denaro senza entrare in banca, o di fare misurazioni di parametri clinici sempre più accurate senza l’intervento del personale sanitario. Ci imbattiamo, nel bene e nel male, in infinite versioni di fatti storici o di cronaca attuale senza più il filtro di verifica della – forse allora più affidabile – informazione professionale di testate giornalistiche di vario colore. L’Italia purtroppo, rispetto ai partner UE, è nota per avere enormi problemi di dispersione scolastica, di tasso di laurea, di alfabetizzazione finanziaria e scientifica, di opportunità reali (e non forzate dalla carta), di accesso a ogni grado di istruzione per tutti i generi. In questo carente quadro del circuito educativo ufficiale, potrà questo paese, che non ha più nemmeno figure come Alberto Manzi o Piero Angela, sopravvivere agli effetti derivanti dalla sempre più vivida commistione scienza-quotidianità, da un ministro della Cultura che mentre è “al lavoro per la cultura italiana” ha in sottofondo un Canale 5 smarmellante Barbara D’Urso e da un ministro non più dell’Istruzione ma del “merito”? Resisterà, o il periodo “normale” della nostra società verrà minato con ordigni di classismo educativo? O magari questi ordigni sono già scoppiati? Se fossimo già nel pieno della reazione a catena degli eventi avversi che invocheranno una violenta involuzione?
Questo mese proponiamo un editoriale dove gli articoli che state per leggere avranno toni e argomenti differenti, tutti però volti a creare criticità di pensiero verso questi interrogativi sul tavolo. Infatti inizieremo da ciò che è stato, ripercorrendo la vita del più grande divulgatore televisivo italiano, Piero Angela, e di tre importanti figure femminili rivivendo la storia di Mary Anning, Trotula e Ada Lovelace. Continueremo presentandovi il tema della scoperta sotto il punto di vista artistico, illustrando la mostra “Unknown Unknowns”, e con l’analisi della scoperta tanto desiderata dall’uomo quanto impossibile: il moto perpetuo. Concluderemo non con un articolo, ma invece con una speranza, quella di essere riuscitə in primo luogo a far cogliere ai lettori e alle lettrici l’importanza della Giornata UNESCO per la Scienza, e, in secondo luogo, di instillare in loro la voglia di capire, scoprire, elaborare, per trovare le incongruenze e non farsi trascinare verso un modello né di “Pace” né di “Sviluppo”.
Buona lettura,
Note
- che trasmette con l’inconfondibile classica bassissima qualità e cura dei contenuti che contraddistingue i suoi programmi
Indice
- Premessa della Redazione, p.1
- Non solo un conduttore televisivo – Omaggio a Piero Angela di E. Gandini, p. 2
- La scoperta dell’acqua calda di T. Strada, p.3
- Concepire l’ignoto – Indagini sullo sconosciuto per la XXIII Triennale di Milano di M. Capra, p. 4
- Donne in STEM: 3 storie da conoscere di E. Gandini e V. Tosatto, p. 5