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Premessa
Il 20 novembre 1959, l’Assemblea delle Nazioni Unite adotta la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo; trent’anni esatti dopo, viene approvata la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Così, il 20 novembre diventa la giornata simbolo dei diritti dell’infanzia e, come tale, viene celebrata ogni anno.
L’Eclisse ha voluto proporre un contributo scegliendo come tema del mese l’infanzia, ispirandosi, per il titolo, al celebre brano del 1965 dei The Who, The Kids Are Alright – ma, dato che i nostri editoriali scaturiscono sempre da interrogativi, abbiamo deciso di aggiungere un meno ottimista punto di domanda (rispettando poi, ça va sans dire, la grammatica inglese).
I bambini e la loro sicurezza ed educazione sono uno dei temi più discussi nell’arena politica e mediatica, sia a causa di slogan come il sempreverde “e chi pensa ai bambini?”, sia grazie a una generale idea diffusa della necessità di introdurre, nella dieta scolastica dei pargoli, concetti che dovrebbero trasformarsi negli strumenti per cambiare il futuro: un altro grande classico, d’altronde, è “i bambini sono il futuro”.
Anche spostandoci dalle mura scolastiche a quelle domestiche, non riusciamo a sottrarci a nidiate di ipotesi in merito a quale sia il metodo migliore per coltivare i teneri virgulti e fin troppo spesso, soprattutto le mamme (non solo neo), sono sommerse di consigli non richiesti, anche da perfetti sconosciuti. Tuttavia, è innegabile che certe scelte vadano fatte, come per esempio quella di insegnare una seconda lingua ai figli fin da piccolissimi, o meno: del bilinguismo infantile ci parla, nei dettagli, Gioele Sotgiu a pagina 3.
Sempre nel campo delle teorie sull’infanzia, questa volta non limitandosi a quelle educative, ma inspirando un afflato New Age, Lorenzo Ramella spiega a pagina 2 chi siano i bambini indaco e come sia nata e si sia diffusa questa particolare credenza.
Infine, Bianca Beretta ci porta tra le tradizioni dell’Afghanistan, per presentarci le Bacha posh, bambine che vivono e vengono educate come maschi, usando addirittura nomi maschili, e ci racconta la loro difficile posizione, in bilico tra una sorta di emancipazione e il rischio di abusi e trattamenti ancora più sfavorevoli. L’articolo è a pagina 4.
Come di consueto, speriamo che gli articoli riescano a regalarvi un punto di vista diverso sull’argomento di questo mese, particolarmente delicato, e che vi sproni a dedicare qualche pensiero in più alla condizione di tantissimǝ bambinǝ che, nel mondo, sono vittime di abusi e violenze, non possono andare a scuola, sono piagati da malattie, fame, sete, non hanno una situazione abitativa stabile e serena, sono costretti a lavorare, anche in condizioni disumane, o ad arruolarsi, si vedono negare ogni giorno i propri diritti. In questo senso il lavoro delle associazioni umanitarie è fondamentale e L’Eclisse incoraggia lǝ propriǝ lettorǝ a informarsi su come aiutarle nelle loro cause, secondo i propri mezzi.
Buona lettura,
Indice
- Premessa della Redazione……………………………………….p. 1
- Indaco di L. Ramella………………………………………………….p. 2
- Crescere bilingui di G. Sotgiu…………………………………p. 3
- Bacha Posh: libertà o costrizione? di B. Beretta…..p. 4