La terra dell’arpa, dei bardi e della birra
Lo stretto legame che unisce l’Irlanda alla musica è sancito dallo stemma araldico della nazione. L’arpa, insieme al fiddle (violino folk), è lo strumento che ha dato vita alla musica popolare irlandese in tempi ormai remoti. Non conosciamo la data precisa in cui è nata la musica folk, ma grazie ad alcuni studiosi e appassionati, come Edward Bunting, siamo in possesso di un repertorio di testi abbastanza vasto da poterne delineare gli sviluppi e le caratteristiche.
L’arpa bardica deriva dall’arpa utilizzata nell’antico Egitto, di cui ci offrono una testimonianza sculture e dipinti di Tebe, che mostrano alcuni prototipi di arpa antica. Lo strumento, che si è modificato strutturalmente nel tempo, è arrivato in Europa grazie a bande di coloni che sono migrati dalle foci del Nilo. I primi esempi di arpa antica in Irlanda risalgono all’epoca dei Druidi, intorno al 1800 a.C. Si narra che l’arci druido Daghda sia riuscito a incantare alcuni pirati venuti a saccheggiare la sua terra grazie alle sue abilità nel suonare l’arpa, facendoli fuggire senza spargimenti di sangue. Nonostante questo racconto sia una leggenda, si fa riferimento ai tre modi di suonare l’arpa in cui l’arpista deve sapersi distinguere: il tono lamentoso, quello allegro e quello del sonno, che porta l’ascoltatore a rilassarsi.
Come tutte le forme di cultura popolare, anche la musica folk irlandese si sviluppa in maniera spontanea, senza annotazioni scritte o forme cristallizzate. Le melodie e i toni, infatti, si trasmettono di generazione in generazione, così come i testi che vengono tramandati oralmente. Le sonate avevano un carattere regionale e la stessa canzone era presente nel territorio in diverse variazioni.
La musica popolare irlandese si è sviluppata in due direzioni: da una parte la musica delle campagne, dall’altra le composizioni dei bardi istruiti, i cosiddetti poeti-arpisti. Inizialmente, nel corso del Medioevo e poi, fino al ‘600, la musica irlandese veniva trasmessa dai bardi, di estrazione sociale benestante. Entrambe hanno caratteristiche comuni e spesso si sono mescolate tra di loro. Successivamente, in seguito agli eventi storici e politici che hanno sconvolto il Paese, la figura del bardo benestante è stata sostituita dal menestrello errante. In seguito, ci sono stati tentativi di riunire gli arpisti in gruppi e associazioni attraverso l’organizzazione di eventi e competizioni come i Granard e i Belfast Harp Meetings. Nonostante il fallimento di questa iniziativa, questi incontri hanno permesso a Bunting di annotare e pubblicare molte composizioni folk. Invece, le canzoni nate nelle campagne hanno avuto un grande successo: venivano suonate soprattutto durante le fiere ed erano accompagnate da danze. Le forme in cui questo tipo di musica si è sviluppata sono jigs, hornpipes e reels. Rispetto alla musica per arpa riprodotta e pensata per gli arpisti-poeti, la musica folk popolare aveva forme meno rigide, soggette ad aggiunte e variazioni.
La prima canzone folk irlandese di cui abbiamo testimonianza è intitolata Callino e se ne fa menzione nel William’s Ballet’s Lute Book. Oltre a Bunting, anche Henry Hudson, George Petrie, William Forde e Edward Pigot si sono impegnati nella raccolta e nella trascrizione di brani folk irlandesi, raccogliendo i testi di oltre diecimila ballate.
La diffusione dell’arpa come strumento musicale in Europa si deve agli arpisti bardi e ai monaci viaggianti. Anche Dante testimonia che l’arpa sia stata introdotta dal popolo d’Irlanda. Probabilmente, si deve agli irlandesi anche la nascita dell’armonia: infatti, furono i primi a sperimentare la possibilità di pizzicare più corde contemporaneamente.
La maggior parte di questi testi sono stati composti ed eseguiti in irlandese o in inglese: Irlanda e Inghilterra sono entrate spesso in contatto tra di loro e si sono influenzate reciprocamente nel corso del tempo. I musicisti irlandesi, ad esempio, hanno importato alcune arie dall’Inghilterra. Dopo che gli irlandesi iniziarono a utilizzare l’inglese quotidianamente, i brani composti in questa lingua aumentarono ulteriormente. Il numero crebbe a dismisura durante il regno di Elisabetta I. Si creò quindi una nuova musica, frutto di un’ibridazione tra le melodie tradizionali irlandesi e la lingua inglese. Per quanto riguarda le canzoni in lingua irlandese, il canto eseguito dal solista non accompagnato si chiama Sean Nós (vecchia tradizione). Durante l’esecuzione, il cantante varia il ritmo e la melodia da una strofa all’altra. Il Sean Nós può essere considerato il fulcro della musica tradizionale irlandese.
Da un punto di vista tematico, le ballate irlandesi più conosciute sono le Pub drinking songs, in genere suonate e cantate in occasione del brindisi. Tuttavia, i motivi folk toccano le tematiche più disparate. Tra le più popolari figurano le ballate a tema amoroso, spesso triste e doloroso. Le melodie qui hanno un carattere lamentoso, puntano sulla tenerezza e sulla commozione. Molto diffusi sono anche i canti di carattere religioso: venivano creati durante le attività quotidiane ed eseguiti come preghiere personali. Questa modalità compositiva deriva dal fatto che in Irlanda erano vietati gli atti di culto corporativi; di conseguenza, in Irlanda non si è potuta creare un’innologia vernacolare. I canti religiosi potevano essere composti da contadini, ma anche essere riadattati da parte di autori noti. Questi canti erano ispirati ai testi sacri e a episodi biblici particolarmente noti. Stranamente, spesso erano presenti parole tipiche del mondo laico. Tra il 1798 e il 1803, in seguito alle insurrezioni che coinvolsero il paese, si svilupparono le arie patriottiche. Nel repertorio folk della musica irlandese mancano le canzoni a tema natalizio e i canti in barca, presenti invece nei brani tradizionali scozzesi in lingua gaelica.
La modalità in cui sono composte le arie folk, in maniera spontanea e improvvisata, ha fatto sì che una stessa melodia abbia molte varianti non solo a livello sonoro, ma anche nel titolo: una stessa ballata era conosciuta in aree diverse con nomi differenti. Questo ha creato una disputa tra due gruppi di studiosi: alcuni sostengono che il titolo sia parte integrante della ballata e che contribuisca al successo e alla diffusione di questa, altri invece considerano i titoli come semplici etichette che non rispecchiano la melodia della canzone e siano attribuiti arbitrariamente.
La musica folk ha in genere un ritmo allegro e ballabile. Gli strumenti che permettono questo tipo di ritmo, e che sono maggiormente utilizzati, sono il violino folk, la chitarra country, il bodhrán, un tamburo in pelle di capra diventato popolare nel corso del XX secolo, e la pipa Uilleann, strumento simile alla cornamusa scozzese, ma che differisce da questa per la presenza del mantice azionato a gomito.
Come tutte le forme di musica popolare, anche la musica folk irlandese non può essere ridotta o espressa interamente all’interno di un genere, una struttura o una categoria. Nasce, e si evolve, come forma di espressione di un popolo e rappresenta il genio di una nazione. È una forma d’arte che nasce improvvisata, soggetta a variazioni e cambiamenti. Oggi ha assunto una forma cristallizzata ma, quando si entra nei pub tipici irlandesi, è ancora possibile ritrovare tracce di quella pratica antica e spontanea degli arpisti bardi e dei pifferai delle campagne.
Tracce dell’antica tradizione folk irlandese sono presenti ancora oggi nella musica pop e rock: in Galway girl, Ed Sheeran si ispira al ritmo dell’Isola di Smeraldo; viene, infatti, utilizzato anche il fiddle, citato anche nel primo verso della canzone, “She played the fiddle in an Irish band”. Anche band e cantanti rock del panorama della musica contemporanea non solo in Irlanda, ma anche in altre parti del mondo, si sono lasciati ispirare dai suoni del fiddle. Questi esempi ci danno l’idea di come l’irish folk non sia soltanto una tradizione antica, ormai superata, ma abbia un’anima ancora viva e in continua evoluzione.
Bibliografia
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Noone, Jason. Irish traditional music, World Federation of Music Therapy Folk Music Project, 2012
Abou Mrad, Elena. Irish Folk music and song, Università degli Studi di Torino,
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