
Premessa
Hentai. Japanese. Lesbian. Questi i termini più cercati dagli utenti su Pornhub nel 2021.
Lo ha mostrato la piattaforma stessa quando, alla fine dello scorso anno, ha pubblicato come di consueto il resoconto annuale riguardo al traffico sul sito, rivelando quali sono state le categorie più popolari, le pornostar più apprezzate o gli orari nei quali la gente accede maggiormente. È sempre divertente spulciare tra i dati e le statistiche, e credo che quelli relativi all’uso del maggior sito pornografico mondiale possano fornire delle lenti particolari attraverso cui leggere la società e le sue peculiarità (ad esempio, ogni anno mi ritrovo davanti al paradosso di vedere la categoria “lesbo” sul podio di quelle più guardate in assoluto, mentre nella società permangono forti pregiudizi e discriminazioni verso le donne omosessuali).
L’industria del porno è solo una delle tantissime sfaccettature che possiamo trattare quando parliamo di “sessualità” e, di conseguenza, anche solo uno dei diversi ambiti che L’Eclisse si propone di analizzare in questo editoriale.
Di sesso, ormai, si parla spesso e sempre di più. Nessun’altra epoca aveva mai avuto una cultura di massa così libera da vincoli e restrizioni, nelle generazioni più giovani il dialogo si fa sempre più emancipato, incitando ad un’esplorazione libera (almeno a parole) nel variegato campo del desiderio. Da un lato, rispetto alle vecchie generazioni, rivendichiamo un accesso autonomo alla sfera della sessualità, ci poniamo molte più domande su di noi e sugli altri, parliamo in maniera più o meno consapevole di kink, sex toys, rough sex o sex work. Allo stesso tempo, tuttavia, ci chiediamo se non sia proprio questa avvenuta emancipazione a renderci più insicurə ed instabilə nella dimensione privata: sembra quasi un paradosso, visto il clima generale appena descritto, ma gli studi dimostrano che noi giovani facciamo molto meno sesso rispetto alla generazione dei nostri nonni.
Naturalmente, non esiste una spiegazione precisa, anche perché, non appena proviamo a destreggiarci in questo mondo, ci rendiamo conto che l’intera discussione che concerne la sessualità è fatta di mille prospettive soggettive, complesse e mutevoli.
Banalmente: sapresti darmi una definizione di “sesso”?
In passato, l’avremmo frettolosamente identificato come l’atto della penetrazione del pene maschile nella vagina femminile. Oggi, invece, questa definizione ci appare riduttiva, talvolta totalmente errata. Pensiamo alle coppie non eterosessuali o al sesso che non si fa in coppia. Tutto ciò che colleghiamo ai cosiddetti preliminari non rientra nella definizione di “sesso”? E l’autoerotismo? E tu? Sapresti darmi una tua definizione di “sesso”?
Insomma, i confini che delimitano il rapporto sessuale sono naturalmente fluidi e il dibattito attuale nella società occidentale è acceso e di gran voga. Quanti passi sono stati fatti dagli anni ‘60, grazie ai moti giovanili del sessantotto e all’evoluzione del movimento sex positive! Quante cose sono cambiate dal 1966, quando in un articolo del giornalino scolastico del liceo Parini di Milano, La Zanzara, venivano riportate le opinioni delle studentesse in materia di contraccettivi e rapporti prematrimoniali, provocando tanto scalpore da portare i suoi giovani autori in tribunale per sottoporli a processo.
Certo, molti miglioramenti ci sono stati, ma ciò non significa che tutti i problemi si siano risolti (magari!) e che possiamo fermarci qui: tantissimi tabù e pregiudizi rimangono da abbattere, soprattutto se usciamo da realtà meno all’avanguardia di città metropolitane come possono essere Milano o Torino.
Come fare, dunque? Costruendo una base solida per affrontare questo dibattito e il tutto deve partire dal fornire un’adeguata educazione sessuale nelle scuole. L’Italia rimane uno dei soli 6 paesi dell’Unione Europea a non prevederlo come insegnamento obbligatorio nel piano di studi (insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania) e quando, raramente, viene proposta, rischia comunque di non risultare adeguata.
La nostra richiesta è quella di un’educazione sessuale estesa ed inclusiva. Non solo improntata ad insegnamenti (comunque doverosi) che riguardano verginità, gravidanza e malattie sessualmente trasmissibili, ma che vertano ad un’educazione al piacere e, soprattutto, al consenso. I discorsi che le famiglie sembrano troppo imbarazzate ad affrontare devono essere trattati in quei luoghi destinati a formare cittadinə consapevolə, fornendo loro le giuste basi per relazioni sane e soddisfacenti.
La Redazione
Indice
- Premessa della Redazione………………………………………………………p. 1
- DEVO FARTI UN DISEGNINO? di M. Capra……………………………………………p. 2
- Quando la pennellata racconta il sesso di E. Paccagnella…………..p. 3
- Sesso, cartoni e… di M. Tucci…………………………………………………………………………………p. 4
- Per me no, grazie: asessualità e rappresentazione di V. Tosatto……………p. 5
- “F*ga!”: anatomia di un intercalare di J. Dema…………………………………………….p. 6
- Veniamoci su! di M. Urriani……………………………………………………………………………………p. 7
- Sex Education e Big Mouth: dove la scuola non arriva di L. Ruffini……………………..p. 8
- Esiste il porno femminista? di V. Oger…………………………………………p. 9
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[…] il mese dell’amore, per estensione dal giorno degli innamorati, San Valentino. Sarà che un editoriale, all’amore (o, meglio, all’eros), l’avevamo già dedicato, sarà che la Redazione in sessione si è incattivita: eccovi Versus, l’editoriale che ci ha […]